Zainetto in spalla, sono partiti di buon’ora stamattina scendendo da Monte di Malo con direzione Prefettura di Vicenza. Sono i profughi alloggiati a Monte di Malo, nell’edificio inagibile di alcuni indiani che hanno concordato il tutto con il Prefetto, attraverso la cooperativa. Sentono freddo e non sanno come riscaldarsi specie adesso, che le temperature si sono abbassate di botto. Non vengono alimentati adeguatamente e oggi hanno deciso di protestare andando dal Prefetto, al quale vogliono chiedere perchè la cooperativa che si occupa di loro non fornisce i servizi per i quali sono pagati.
La conferma della situazione che, in dimensioni ridotte, è la fotocopia di quanto venuto fuori da Pian delle Fugazze di Valli del Pasubio, arriva dal sindaco di Monte di Malo Mosè Squarzon, che stamattina, era stato avvisato da un residente della zona, dell’incamminarsi verso il capoluogo di una decina di profughi.
‘La situazione è sempre la stessa – spiega Squarzon, esasperato da quanto sta accadendo nel suo piccolo comune, dove sottolinea che gli immigrati non hanno mai dato alcun genere di problema e che anzi, hanno mostrato voglia di non creare disturbo – c’è una cooperativa che è latitante, con cui i rapporti sono difficilissimi anche per semplici comunicazioni. Non danno loro cibo adeguato e non adempiono a quanto sottoscritto nel patto con la Prefettura’.
I circa 15 profughi di Monte di Malo sono arrivati qualche settimana fa, dopo la disposponibilità di alcuni indiani di locali che però, sono subito risultati inagibili. Questo lo aveva fatto presente Squarzon, che ha immediatamente messo al corrente gli uffici del Palazzo del Governo di Vicenza della situazione.
‘Non va affatto bene così – conclude il sindaco – come Comune abbiamo sottoscritto la convenzione con la Prefettura, che ci consente di avere un numero molto limitato di profughi che così potremo tenere sotto controllo, ma resta il gravissimo problema della gestione di cooperative che non fanno fronte ai loro impegni’.
Però, aggiungiamo noi, i soldi li intascano eccome, dando magari la croce addosso ai profughi, che nel caso di Monte di Malo hanno dimostrato di essere tranquilli. Va bene che la gente non li vuole, va bene che questa ondata gigantesca di immigrati l’Italia tutta non è in grado di gestirla, ma forse è ora di prendere provvedimenti nei confronti di chi ci guadagna veramente e sembra non avere il minimo pudore.
N.B. (foto web)