Morì schiacciato mentre collaudava un macchinario. Adesso la famiglia chiede giustizia, domandandosi come mai il processo per la morte del 37enne non sia ancora iniziato.

I parenti di Christian Sinopoli, l’operaio di 37 anni, dipendente della System Logistic di Fiorano Modenese, rimasto schiacciato mentre collaudava un macchinario dopo averlo montato per la ditta ditta Fral di Cavazzale di Monticello Conte Otto, hanno inviato lettere ai sindacati e a diversi giornali per chiedere giustizia. Nella lettera – di cui pubblichiamo stralci riportandoli dal sito www.olivierobeha.it – Teresa e Pasquale, sorella e fratello dell’operaio si pongono tutta una serie di quesiti, primo fra tutti il mancato inizio del processo.

Ecco gli stralci della lettera dei familiari

Siamo i famigliari di Christian Sinopoli, un meraviglioso ragazzo di 37 anni morto il 6 febbraio 2013 all’interno dello stabilimento della ditta FRAL nel Vicentino mentre prestava opera di manutenzione su un magazzino automatico chiamato Modula Sintes 1.7 prodotto dall’azienda della quale era dipendente da 12 anni, la System Logistics S.p.A. di Fiorano Modenese. Scontato dire che pretendiamo venga fatta giustizia. In questa occasione però ciò che vorremmo sapere è:
Perché nel 2005 muore un giovane di 33 anni con la testa schiacciata da un magazzino automatico chiamato Modula S 500 prodotto dalla System Logistics S.p.A. e solo dopo otto anni tocca a Christian con una dinamica molto simile al 2005 ed a causa dello stesso tipo di macchinario?
Perché in Italia, paese all’avanguardia nel settore dell’automazione industriale, dopo 5 mesi dall’incidente mortale di Christian non si sia riusciti ancora ad estrarre il software del macchinario per confermare ciò che è accaduto il giorno dell’incidente malgrado il verbale SPISAL di Vicenza e le testimonianze dei presenti parlino chiaro sul fatto che si stesse eseguendo un test completo della macchina?
Perché la fedele compagna di Christian da 20 anni, madre delle sue figlie, che non ha avuto il tempo di coronare il sogno di sposarsi in presenza delle sue bambine, non ha il diritto di beneficiare di una rendita che le permetta di continuare a pagare il mutuo della casa che insieme avevano acquistato?
Perché vengono fatti corsi, assemblee, riunioni, convegni, vengono scritti libri, manuali, verbali, nascono associazioni, siti web, onlus… che parlano di sicurezza sul lavoro e ogni anno muoiono più di mille persone proprio sul lavoro?
… E poi non chiamatele “morti bianche”, perché il dolore che ci divora lo stomaco é NERO, il colore che ha visto Christian quando la macchina l’ha colpito forte in testa é NERO e se non verrà fatta giustizia il futuro sarà NERO… per la rabbia!

Attendiamo fiduciosi una risposta.

Cordiali saluti

La famiglia di Christian Sinopoli

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