Non è ancora cessata la minaccia imminente di altri nubifragi ma il sindaco di Schio Valter Orsi ha già messo in moto la macchina della solidarietà e si prepara a lottare con le istituzioni per portare a casa le risorse e rifondare i danni subiti, in particolar modo dai cittadini privati. “I danni ai cittadini, che sono stati notevoli”, ha commentato brevemente Orsi, “sono in genere disattesi dallo Stato. Noi stiamo già mettendo in moto tutta una serie di opportunità per i privati che li hanno subiti e non ho dubbi in proposito. Assicuro che o da una parte o dall’altra quei soldi li faremo arrivare”.

 

Niente sospiri di sollievo nemmeno a Velo d’Astico. In questi giorni l’acqua è continuata a cadere, anche se non violentemente, e nei prossimi giorni il meteo non promette di certo il sereno. Il Sindaco Giordano Rossi ha già pronto lo stato di preallerta preparato con la Protezione civile nel caso si debba arrivare all’evacuazione delle case più a rischio, situate per lo più in contrada Maso. “Pensavamo che la situazione si fosse stabilizzata”, ha spiegato Rossi con preoccupazione, “invece ci siamo accorti che anche una piccola pioggia non riesce più ad essere assorbita dalla montagna. Il terreno è totalmente saturo di acqua, e tutta quella che cade dal cielo scende giù sul terreno come una roggia, arrivando alle abitazioni. Stiamo però lavorando per fare il possibile”, ha aggiunto, “abbiamo già, con i volontari, scavato dei canali a difesa delle proprietà e sistemato dei sacchi di sabbia come protezione, ma anche con questi sistemi va a finire che l’acqua corre lungo la strada e i tombini non la smaltiscono perché sono saturi. Abbiamo in programma nei prossimi giorni di scavare un canalone di tre metri per due sopra contrada Maso, nel punto in cui l’acqua fa due diramazioni, in modo da creare un bacino e smaltire poi l’acqua raccolta al di là di Maso, nei campi in direzione di Arsiero. Una situazione comunque provvisoria, nella speranza che altri eventi straordinari, come altra caduta di detriti, non riempia il canalone, rendendolo inutilizzabile al nostro scopo”.

A preoccupare Rossi anche la strada della Montanina, chiusa a causa di una voragine. “Stiamo lavorando congiuntamente con Arsiero per ripristinarla” ha chiarito Rossi al riguardo, “ma ci vorranno dei mesi per rimetterla in sesto.”

Punto cruciale rimane sempre la capacità dei piccoli paesi di sostenere i costi dei lavori, per questo, come ha fatto Schio, anche a Velo il Sindaco ha chiesto alla Regione che gli venga riconosciuto lo stato di calamità naturale, che gli permetterebbe di svincolare il patto di stabilità e poter usare i soldi in cassa. Per il momento, a ad arginare la situazione, c’è sempre la disponibilità dei volontari delle associazioni e i privati. Le protezioni civili di Velo, Arsiero, Pedemonte, Cogollo, Tonezza, Carrè e Dueville (che ha fornito la macchina per fare i sacchi di sabbia) hanno risposto in massa e così i volontari privati, che si sono fatti in quattro per aiutare i lori vicini di casa e di paese. Tutti coloro che potevano dare una mano lo hanno fatto, spalando, spostando sassi e, in particolare gli agricoltori, prestando macchinari per aspirare acqua.

Marta Boriero

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