Marano presto si trasformerà nel paese del pane. La conferma arriva dal successo della prima edizione di Panis Marano, il festival del pane. Un’edizione piena di sorprese e carica di contenuti, che ha rotto il ghiaccio e aperto la strada a un progetto più ampio, approvato in Consiglio comunale.

Anche solo visivamente Marano sta prendendo una nuova fisionomia: dopo la rotatoria che ospita le due macchine storiche per la panificazione firmate Pietro Berto e Sottoriva, è in fase di progettazione un’altra rotatoria, questa volta con il simbolo del Mais Marano, per dare l’idea di quanto il paese si sia messo seriamente in moto, di quanto il paese sia attivo e laborioso e in grado di trasformare i progetti in realtà concrete. Tanti gli appuntamenti che hanno superato le aspettative, fra cui sicuramente l’inaugurazione nella corte accanto alla chiesetta di San Pietro, in cui è stato un po’ come rivivere dentro la civiltà rurale mentre cuoceva il pane in diretta in un vecchio forno messo in funzione davanti a centinaia di spettatori. Quindi “La via del pane”, un percorso fra mulini, forni e fabbriche che ha visto la presenza di più di mille partecipanti. Ci sono stati poi momenti più riflessivi, come l’incontro con padre Ermes Ronchi, in cui è stato trattato il pane attraverso la sua dimensione spirituale attraverso le culture e le religioni, e l’evento a cura del CUAMM e della Caritas sulla fame nel mondo, che è riuscito a smuovere la coscienza di molti. Da sottolineare, in conclusione, l’invito del presidente dei panificatori della provincia di Vicenza Ruggero Garlani, che ha invitato gli organizzatori al prossimo consiglio per presentare il festival, suggellando così il riconoscimento di Panis Marano anche fuori delle mura della città, uno degli obiettivi che gli organizzatori si erano posti fin dall’inizio.

“La soddisfazione più grande sono stati i sorrisi e la serenità che ho visto nei volti di tanti adulti e bambini – ha sottolineato il sindaco Piera Moro – contenti di vivere un’esperienza profonda e concreta insieme. È soprattutto l’entusiasmo delle nuove generazioni che fa ben sperare. Intanto siamo già al lavoro per i prossimi eventi: stiamo verificando con tutto il gruppo tecnico – industrie, panificatori, Pro Loco, commercianti – per valutare le cose che sono riuscite meglio e quelle che invece possiamo migliorare. Non ci fermiamo di certo ora. Non vogliamo vivere di spot, ma di cose concrete”.

Di Redazione Thiene On Line

 

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