“Qualche mese fa avevamo invitato i Comuni interessati dal passaggio della Pedemontana Veneta ad adottare una mozione preventiva per costituirsi parte civile nei futuri eventuali processi penali per reati ambientali”. Sono le parole dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che intervengono con una nota nella quale si ricorda che “I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Treviso, su delega del procuratore capo della Repubblica di Vicenza Antonino Cappelleri, hanno concluso un controllo nei cantieri della superstrada Pedemontana Veneta segnalando i delegati ambientali di una ditta che opera nella realizzazione della “Galleria naturale Malo“, in particolare per due lotti, della superstrada Pedemontana, per attività di gestione dei rifiuti non autorizzata”.
“La segnalazione, per gestione dei rifiuti non autorizzata – aggiunge il vicepresidente della commissione Ambiente – è arrivata al termine di una serie di controlli effettuati dai carabinieri del Noe di Treviso, come riportato dalla stampa. I militari hanno accertato stoccaggi di oltre 65mila metri cubi di residui solidi generati dalle operazioni di Jet Grouting, iniezioni nel terreno di cemento a pressione elevata a fini di consolidamento, che non sarebbero stati gestiti secondo le procedure previste. In particolare, non sarebbero stati rispettati i singoli limiti massimi di cumulo, pari a 3.000 metri cubi, e il materiale in giacenza non è stato sottoposto al rivoltamento necessario per favorire il processo di maturazione. Anche se le successive analisi di laboratorio hanno stabilito che questi rifiuti non sono nocivi, il problema resta”. “Nel corso degli anni – conclude Zanoni – la Corte dei Conti ha rilevato nelle sue relazioni forti criticità sul sistema dei controlli ambientali su quest’opera. La Regione e le autorità competenti devono fare il possibile per evitare che la Pedemontana non diventi un nuovo cantiere dove si violano le leggi sui rifiuti e di tutela ambientale. Non sarebbe il primo caso: la Commissione bicamerale sulle Ecomafie è stata chiarissima nel dipingere il Veneto come una enorme ‘pattumiera sotto asfalto’, dove si occulterebbero rifiuti pericolosi e/o tossiconocivi sotto i manti stradali. Ma su questo argomento finora Zaia e la sua Giunta hanno scelto la via del silenzio”. – See more at: http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pageContainer.jsp?n=80&p=84&c=5&e=88&t=1&idNotizia=31915#sthash.wxivpzyt.dpuf