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Malo. Rapisce il figlio dopo aver picchiato ex moglie e suoceri.Arrestato

Inevitabile pensare al piccolo Claudio, gettato nel Tevere una mattina d’inverno da un padre che pur di sottrarlo alla madre, lo ha ucciso. Questa volta la storia non ha avuto lo stesso tragico epilogo, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri che stanotte, hanno avuto un gran da fare a sedare l’animo di Youssef El Adigui, 29 anni, arrestato durante la fuga con il figlio di tre anni in braccio, rapito dalla casa della mamma e dei nonni nel cuore della notte.

Il bambino sta bene mentre hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell’ospedale di Santorso, i suoceri e l’ex moglie che hanno lottano strenuamente per difendere il piccolino. Lui ha picchiato tutti e si è impossessato del bambino, ora molto provato psicologicamente. Ma sta bene, assicurano i carabinieri.

I fatti.L’irruzione stanotte, in un’abitazione di Malo dove Youssef El Adigui è piombato, urlando e inveendo contro tutto e tutti. L’uomo di orgine marocchina era già stato espulso dal territorio italiano, ma ieri notte lui voleva portare con se suo figlio. Invano, la madre, una moldava che dopo la separazione da quel marito violento era andata a vivere dai suoi genitori a Malo, ha tentato assieme ai nonni di difendere il piccolo. Il 29enne li ha picchiati tutti ed ha rapito il bambino, portandolo al gelo per strada. Quindi, la fuga disperata mentre la donna in lacrime, faceva scattare l’allarme chiamando il 112.

‘Vi prego, aiutatemi, mio marito ha rapito nostro figlio. Ho paura che gli faccia del male’. Non hanno perso tempo i militari della stazione, che hanno iniziato a battere ogni strada, ogni vicolo di Malo, alla ricerca di El Adigui. Quando lo hanno rintracciato, l’uomo portava sulle spalle il figlioletto. Una scena terribile per i militari che hanno capito che la situazione era molto delicata e occorreva agire con prudenza per la tutela di quel fagottino, a cui quel padre fuori di senno, avrebbe potuto fare del male, proprio come accadde a Roma l’anno scorso con il piccolo Claudio, gettato nel Tevere a 16 anni, per una ripicca del padre contro la madre.

I carabinieri hanno cercato di calmare il marocchino. Il 29enne di calmarsi non ne voleva sapere e anche dopo averlo braccato senza traumatizzare il bambino, una volta condotto negli uffici della caserma di Malo, ha continuato ad inveire con violenza inaudita anche contro i carabinieri. A quel punto, gli investigatori sono riusciti a togliergli il bambino dalle braccia per riconsegnarlo alla madre mentre per il 29enne è scattato l’arresto per violazione aggravata di domicilio, violenza privata, sottrazione di minore, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e violazione alla legge sull’immigrazione. Stamattina avrà luogo il processo per direttissima, come disposto dal magistrato di turno.

 

di redazione Thiene on line