L’orso M4 che da qualche mese ‘staziona’ nell’Altopiano di Asiago ha ucciso un’altra mucca. E’ la ventesima vittima per questo grande plantigrado che secondo Coldiretti ora è anche un pericolo per l’uomo. Il presidente Martino Cerantola ha apprezzato l’intervento dell’assessore regionale Elena Donazzan e sulla sua stessa lunghezza d’onda ha commentato: “È una pura fatalità che quest’orso non abbia ancora attaccato alcun essere umano, soprattutto in un periodo di grandi presenze sull’Altopiano sia di turisti che di cercatori di funghi. Occorre agire tempestivamente per garantire la sicurezza alle persone e a tale proposito non possiamo dimenticare quanto successo a Daniele Maturi, il cercatore di funghi che è incappato in ‘un’orsa con i cuccioli e dopo essere stato aggredito ha riportato delle ferite importanti, ma fortunatamente in questo caso non mortali.

L’interessamento di Elena Donazzan, unico assessore vicentino ad essere intervenuto sulla pericolosità dell’orso – ha proseguito Cerantola – è ammirevole, ma ora è indispensabile fare un ulteriore passo avanti ed agire con azioni rapide e coordinate per la cattura e l’allontanamento dell’animale da questi luoghi”.

L’uccisione delle ventesima manza, un bovino di razza Limousine morto dopo ore di agonia, e il prossimo spopolamento delle malghe in vista della stagione fredda, hanno fatto tornare Coldiretti sul piede di guerra e il suo presidente ancora una volta invoca a gran voce l’intervento delle autorità competenti per allontanare l’orso ed evitare sia ulteriori uccisioni di bovini sia attacchi o spauracchi all’uomo. “L’estate poco calda e l’avvicinarsi della stagione più fredda, quindi l’abbandono delle malghe da parte degli animali, è preoccupante perché l’orso rischia di rivolgere i suoi attacchi all’uomo – ha sottolineato Cerantola – L’incapacità delle autorità di affrontare questo orso porterà i malgari a pensarci bene se l’anno prossimo vale la pena di portare le bestie sull’Altopiano. E questo determinerà un danno economico ai Comuni, che affittano le malghe, alle famiglie che non potranno più sfruttare l’opportunità di trascorrere delle ore all’aria aperta con i propri figli ed anche alla sanità ed al benessere animale. va considerato che con il freddo l’orso potrebbe non trovare più cibo in quota e quindi potrebbe spostarsi in pianura, andando alla ricerca di altri animali o di qualunque altro cibo possa trovare. In questo modo Infine – ha concluso – diverrebbe un pericolo certo per l’uomo”. A sostengo di Cerantola è intervenuto anche Dino Panozzo, presidente di Coldiretti di Asiago, che ha rincarato la dose dicendo: “Ci auguriamo che le autorità che si stanno occupando dell’orso M4 non giustifichino solo i comportamenti dei plantigradi, ma riflettano in particolare sullo stato d’animo delle persone che da oltre due mesi vivono sulla propria pelle e con una tensione nervosa preoccupante le scorribande del selvaggio animale. È inammissibile che le autorità preposte siano sensibili solo verso gli animali selvatici e non verso le persone che vivono sul territorio. Coldiretti di Asiago – ha concluso –si unisce alle richieste dei malghesi e di molti cittadini altopianesi affinché venga posta la parola fine a questo problema, che comporta costi rilevanti per la comunità”.

Anna Bianchini

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