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E’ morto l’alpinista schiacciato dal masso.E’ allarme frane

Non ce l’ha fatta Nicola Tassoni, 52 anni, di Bologna, in trasferta ieri sul Carega, dove è rimasto schiacciato da un sasso. È morto ieri sera all’ospedale di Verona. Troppo grave il quadro clinico riscontrato dai medici.
L’alpinista era rimasto schiacciato tra due massi, mentre scalava la guglia Il Milite, sul Carega, nel comune di Recoaro terme, dove si era recato ieri mattina, per un’escursione.

L’uomo era nella fessura che divide la guglia alta 25 metri, lungo la via Pietra lata 83, quando dal punto della parete dove si trovava, si è staccata una frana di roccia che lo ha investito e un masso, stimato una trentina di quintali di peso, lo ha schiacciato contro una grossa pietra incastrata più sotto.
L’allarme è scattato attorno alle 14.20, lanciato da altri due alpinisti. Il 118 ha subito inviato l’elicottero di Verona emergenza che, individuato il luogo dell’incidente a circa 1.600 metri di quota, ha sbarcato personale medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l’equipaggio, per poi, con diverse rotazioni, portare in quota sette soccorritori della stazione di Recoaro-Valdagno e Schio, ai quali successivamente se ne sono aggiunti altri, anche della stazione di Rovereto. Le squadre, sul posto anche i vigili del fuoco, operando in parete, hanno tentato di spostare il masso, vincolandolo con funi e cercando di sollevarlo con verricello e Tirfor, finchè è stato richiesto l’intervento di una squadra di disostruttori della VI Delegazione speleo del Soccorso alpino.
I soccorritori hanno quindi messo in sicurezza il masso che teneva bloccate le gambe e il bacino del rocciatore e piazzato delle microcariche di precisione sul sasso sottostante per tentare di aprire un varco. Alle 20, dopo ore di estenuante lavoro,  le squadre sono riuscite a fare spazio e a liberare l’uomo, costantemente assistito dal medico. Calato con la barella per 8 metri, è stato imbarcato e trasportato all’ospedale di Verona in gravissime condizioni.
Purtroppo, a nulla sono valse le manovre messe in atto per salvargli la vita e l’alpinista è morto poco dopo.
Questa mattina, intanto, una squadra del Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno con i vigili del fuoco è tornata sulla Guglia del Milite, nel gruppo del Carega, dove ieri è avvenuto il distacco di roccia che è costato la vita all’alpinista bolognese rimasto schiacciato da un masso. Trasportati in quota dall’elicottero dei vigili del fuoco – alcuni alla base della guglia, un soccorritore in vetta – hanno provveduto per due ore alla bonifica delle pareti, scaricandole da materiale pericolante. La situazione però rimane instabile, con il rischio di altri crolli di roccia. Il Soccorso alpino sconsiglia di avventurarsi nell’area, ricordando che tutta la zona del Rotolon è frequentemente soggetta a frane, e invita gli enti competenti a valutare l’eventuale situazione di pericolo.

di Redazione Thiene on line