Il gip Massimo Gerace ha convalidato l’arresto, confermando la misura cautelare dei domiciliari nei confronti di Filippo Chimetto, 25 anni, reo confesso dei quattro incendi che avevano seminato il terrore tra gli agricoltori dell’Alto Vicentino. Quattro incendi di altrettanti fienili, devastati dalle fiamme appiccate dal giovane piromane acciuffato giovedì notte, dai carabinieri che gli davano la caccia da diversi giorni.
Chimetto era uscito di casa propria a Povolaro di Dueville ‘armato’ del solito accendino. Ha appiccato il fuoco all’azienda agricola De Antoni e figli a Bressanvido, zona raggiunta con la bicicletta, unico bene in possesso del giovane già noto alle forze dell’ordine per reati dello stesso tipo. Dopo aver dato fuoco al capannone provocando danni per oltre 250mila euro, il piromane si era nascosto poco distante per godersi la scena. Tipico comportamento del ‘maniaco del fuoco’. A lui, infatti, i militari del nucleo operativo della compagnia di Thiene erano arrivati, dopo aver valutato diverse piste investigative. Lo ‘stile’ scelto dall’attentatore e anche il raggio d’azione in cui si muoveva avevano portato i militari a sospettare di qualche personaggio già schedato per reati d’incendio. Ad un certo punto, i sospetti si sono concentrati su quel giovane di Povolaro, che nell’aprile del 2006, era stato arrestato dai carabinieri di Dueville per aver dato fuoco a dei fienili nei pressi di casa propria. Allora aveva 17 anni ed ottenne il perdono giudiziale.
I sospetti sono diventati certezza quando i carabinieri, giovedì notte, lo hanno scovato a pochi metri dal mega incendio di Bressanvido. Messo alle strette, Chimetto ha prima confessato un incendio, poi, un altro, poi il terzo ed infine il quarto rogo. Lo ha fatto davanti al pubblico ministero Gianni Pipeschi durante un pianto liberatorio in cui ha rivelato anche il perché di quell’escalation di gesti incendiari. ‘Il mio amore mi aveva lasciato qualche giorno fa – ha detto singhiozzando – lo ha fatto con un semplice sms. Ero disperato. Non ho nemmeno un lavoro. Ho sfogato così la mia rabbia’.
di redazione Thiene on line