“Mi chiamo Laura e sono di Thiene. Vuoi il mio numero di cellulare?”. Giovane, attraente e soprattutto molto disponibile. Il 57enne di Costabissara mai avrebbe immaginato che quella ragazza era in realtà una rapinatrice in cerca del classico “pollo”, con un complice pronto a intervenire in caso di bisogno, com’è poi accaduto. Duecento euro spariti. Settimane di silenzio, di vergogna, poi l’uomo ha trovato il coraggio di denunciare la rapina. E i carabinieri della stazione di Dueville, alla fine di un paziente lavoro d’investigazione, sono riusciti a identificare i due complici, denunciandoli per rapina impropria.
La prima scena si svolge a Caldogno, in via Dante Alighieri, all’interno del Luxury Caffè. E’ il tardo pomeriggio del 16 ottobre dello scorso anno, un mercoledì. Il 57enne viene avvicinato dalla ragazza: uno sguardo, due chiacchiere, qualche risatina ammiccante, fino a un’esplicita avance. La ragazza gli dà appuntamento nella toilette del locale. Quando l’uomo la raggiunge lei è già mezza nuda, gli propone un rapporto sessuale, lì, subito. A pagamento però. Il 57enne non dice no, propone invece di andare insieme in un posto più discreto, ma la ragazza insiste, vuole lì e subito, senza perdere altro tempo. L’uomo tiene il punto, esce dal bagno, si avvicina al bancone dove consuma una bibita. La ragazza lo raggiunge di nuovo, ricomincia a fare le fusa, osserva con attenzione mentre paga il mazzetto di banconote. A quello punta, in un modo o nell’altro.
I due escono dal locale, con propositi opposti. L’uomo s’immagina un epilogo di passione, la donna fa un cenno al complice, che subito interviene. “Cosa ti ha fatto quest’uomo”? Risposta: “Mi ha toccata”. Il 57enne capisce che vogliono incastrarlo, tenta di allontanarsi, ma l’altro lo afferra per un braccio e con violenza lo trascina nel piazzale accanto al Municipio, dove lo immobilizza. Buio attorno, nessun passante. La donna fruga nei suoi pantaloni, trova il fascio di banconote. I due mollano la presa e scappano. L’uomo, stordito, terrorizzato, rientra nel locale, ma non parla. E non parlerà per settimane, né pensa ad andare in ospedale, a farsi vedere quei lividi profondi lasciati sul braccio dalla morsa del complice.
Poi però decide di denunciare, decide che quei due non possono farla franca. Ai carabinieri racconta, descrive ogni particolare, dai tratti somatici all’abbigliamento, alle voci. E i militari della stazione di Dueville alla fine riescono a individuare e a denunciare gli autori della rapina. Si tratta di M.M., nato a Malo nel 1980, e residente a Thiene, celibe, operaio, gravato da pregiudizi penali per delitti contro il patrimonio, la persona e in materia di stupefacenti. La sua complice è G.P., nata a Vicenza nel 1989, residente a Carrè, nubile, disoccupata, anche lei pregiudicata per reati in materia di stupefacenti. La vittima, peraltro, li ha riconosciuti senza ombra di dubbio dalle foto segnaletiche. Entrambi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di rapina impropria in concorso.
di Redazione Thiene on line