Potrebbero essere state le piogge intense dei mesi scorsi a scavare a poco a poco un profondo buco sotterraneo di cui nessuno si era mai accorto prima nel parcheggio a fianco dell’oratorio di San Gaetano a Cogollo, in località Mosson.
Nella tarda mattinata del giorno di San Valentino un passante ha visto che una mattonella di porfido lasciava intravedere delle cavità sotterranee ed ha subito avvisato i proprietari del Bar Commercio che si trova proprio davanti al parcheggio. Questi e Tatiana Busato, consigliere di minoranza che presta servizio al bar, hanno notato che vicino alle cavità la pavimentazione presentava un cedimento e si sono attivati avvisando immediatamente i Carabinieri della stazione di Piovene Rocchette che hanno fatto transennare l’area.
L’entità della voragine è subito apparsa di notevoli dimensioni. Tolti alcuni tasselli di porfido in superficie si è subito capito che il buco è alto almeno 2 metri e largo perlomeno il doppio, se non di più. Ma non è ancora possibile avere un dato certo sulla sua reale grandezza anche perché è pericoloso transitare nell’area e creare ulteriori pressioni sulla pavimentazione, a rischio di cedimento e crollo.
‘Il porfido è stato posato sopra un’area già asfaltata senza fare alcun controllo di quello che poteva esserci sotto – ha commentato il consigliere di opposizione Gildo Capovilla, aspirante candidato sindaco alle prossime amministrative di maggio – e senza predisporre nessun sottoservizio. Il cemento sotto la copertura di porfido è totalmente crollato. Mi chiedo con che criterio è stato speso ed a cosa è servito il milione di euro per i lavori stradali che sono stati fatti solo 5 anni fa’.
Il parcheggio risale al 1984, anno in cui è stato creato proprio sulla sede della strada provinciale compattandoci sopra del materiale di riempimento. I quattro lati risultano essere molto solidi in quanto formati per due lati di muratura di cemento, il lato sulla strada formato invece da un muro di sassi, mentre il quarto fiancheggia la chiesa’.
Accorso sul posto per controllare la situazione anche Luciano Bellagamba, consigliere di maggioranza. ‘Quello che è incomprensibile – ha osservato Bellagamba che ben ricorda quando è stato creato il parcheggio – è dove possa essere ‘sparito’ il materiale, in che posto tutti i metri cubi di terra e pietrisco siano finiti. La terra è stata infatti posata tra un perimetro di mura molto solide e pressata per bene durante la costruzione dell’area’.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato invece il sindaco Riccardo Calgaro, che ha minimizzato l’evento: ‘5 anni fa sono stati fatti i lavori di copertura sull’asfalto preesistente, nessuno poteva sapere che nei sotterranei l’acqua stava erodendo il terreno. Con tutta probabilità c’erano sotto degli scoli della vecchia strada provinciale, che esisteranno da centinaia di anni. Quando 30 anni fa hanno compattato il terreno potrebbe essere che non sia stato pressato con la dovuta cura, ma non è detto nemmeno che sia così. Può essere che il terreno sia semplicemente ceduto a causa delle infiltrazioni di acqua che sono del tutto naturali e imprevedibili’.
‘Non ci vedo questo gran pericolo – ha infine concluso Calgaro –, visto che si tratta di togliere parte del porfido e capire l’entità del cedimento, poi riempire il buco di ghiaione e ricompattarlo. Il porfido inoltre si può togliere e riutilizzare, quindi non servono opere strutturali. Posso pensare a una settimana di lavoro e ad una spesa di 1.000 euro al massimo’.
Marta Boriero