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Cogollo e Zanè piangono la scomparsa di don Panozzo. Oggi i funerali

A piangere la prematura scomparsa di don Galdino Panozzo, 71 anni,  è l’intera diocesi di Padova, capitanata dal suo vescovo Mons. Antonio Mattiazzo che oggi alle 10.30 presiederà nella chiesa parrocchiale di Cogollo del Cengio il rito delle esequie e del commiato.

Oltre ai fedeli di Mosson a ricordare con affetto e gratitudine la figura di questo pastore sono quelli di Crespano del Grappa nel trevigiano e di Limena nel padovano, di Grumolo Pedemonte e di Gallio. Ma vivissimo è il ricordo di don Panozzo specialmente a Zanè Campagne nella parrocchia dell’Immacolata dove è rimasto per ben dodici anni, dal 2002 all’ottobre dell’anno scorso.

L’attuale Vice Sindaco, Alberto Busin, ricorda così su Facebook Don Galdino: ‘Mi sento in dovere di esprimere il mio dispiacere per la perdita di un Uomo di Chiesa ma anche di una persona Amica. Ho avuto l’onore di condividere, anche se con compiti diversi, dieci anni di vita amministrativa del nostro bel Paese. Spesso ci siamo confrontati su tematiche riguardanti la nostra Comunità per risolverle, avendo sempre come obiettivo il bene comune. Sei stato un grande, sapevi entrare “in punta di piedi” incoraggiando, consigliando e confortando anche nelle problematiche più delicate e complesse’.

A fare da eco a queste parole i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale: ’Carissimo Don Galdino, abbiamo imparato a conoscerti con quell’aria schiva, poco invadente ma rassicurante, quella timidezza che è esattamente ciò che mette a proprio agio l’altro; il tuo sguardo sfuggente ma accorto, la sensibilità con cui assecondavi il carattere di ciascuno, l’umiltà con cui proponevi e ti proponevi, lo schietto coraggio con cui esprimevi le tue debolezze rendendo più semplice agli altri ammettere le proprie; quell’apparente insicurezza che spesso è stata proprio la tua forza; il tuo lucido e severo senso critico con cui analizzavi te stesso prima che gli altri. Ma soprattutto, con il tuo aiuto, tutti noi abbiamo cercato di orientare il nostro operare perché diventi espressione di fede nel Dio incarnato che non lascia mai soli. Essere parroco, tu ci hai sempre detto, non è innanzitutto compimento di opere. Piuttosto, è rendere visibile e toccabile la presenza di Gesù che guida la sua Chiesa e ogni uomo di buona volontà, che si fa dono. Noi tutti ti ringraziamo per aver reso presente, ogni giorno, Cristo. Sei stato innanzitutto Sacerdote, Pastore di e per tutti! Ci hai permesso di incontrare Gesù: nell’Eucaristia, nella preghiera, nel perdono, nella testimonianza, nella parola, nel consiglio, nel servizio gratuito, nella fatica quotidiana. Caro Don Galdino, resterai nella nostra storia personale, nella storia delle comunità di persone che hai amato e guidato. Guardaci e accompagnaci dal cielo: resterai sempre nel nostro cuore e ti sentiremo accanto nel cammino della Vita’.

Sandro Pozza