Denunciare di essere vittima di una rapina e poi nascondere nella propria abitazione parte del presunto bottino, non è azione furba. E furbo non si è dimostrato S. G. C., 43enne di Scaletta Zanclea (Messina), abitante a Torre di Quartesolo,
dove lavora come autista per un corriere. L’indagato, il 22 gennaio 2013, denunciò ai carabinieri che mentre stava effettuando delle consegne a Carrè, fu assalito da tre individui, con il viso coperto e dunque impossibili da descrivere e da identificare, che gli sottrassero l’incasso della giornata, 1500 euro, il portafogli, che conteneva 100 euro e i documenti personali, ed il suo cellulare. Poco più di un anno dopo, a chiusura indagini, l’uomo è stato denunciato per simulazione di reato. In pratica, si era inventato tutto.
Perquisite sia l’abitazione di Torre di Quartesolo che quella messinese di Scaletta Zanclea, in quest’ultima i carabinieri hanno rinvenuto il cellulare e i documenti denunciati come sottratti nel corso della fantomatica rapina.
di redazione Thiene on line