Sono stati arrestati al culmine di un inseguimento Davor Stincic, 44 anni, croato e Dragan Ilic, serbo, 48 anni, già noti alle forze dell’ordine e accusati di aver trafugato un carico di rame. Preziosa la segnalazione di un gruppo di cittadini di Bressanvido, che hanno assistito stanotte al furto in diretta e non hanno perso tempo ad avvisare i carabinieri, che hanno fatto scattare le manette per la coppia di ladri che oggi, verrà processata con il rito direttissimo. Restituita per intero la refurtuva al legittimo proprietario, che l’ha riconosciuta nonostante i due malviventi si ostinassero a dichiarare che tutto quel materiale fosse di loro proprietà.

 

I fatti. Intorno all’una veniva segnalato alla centrale operativa della compagnia dei carabinieri di Thiene, da parte di alcuni cittadini della frazione di Poianella del comune di Bressanvido, un furto su un autocarro parcheggiato, da parte di due individui che sia stavano allontanando in direzione del centro di Bressanvido, a bordo di una Fiat Marengo station wagon di colore bianco.
Immediatamente la nota di ricerca dell’autovettura veniva diramata a tutte le pattuglie dislocate sul territorio ed in particolare, all’equipaggio della Stazione di Sandrigo, che in quel frangente stava gravitando lungo il comune di Pozzoleone.
Dopo qualche minuto, i militari, all’altezza di via San Valentino di Pozzoleone, incrociavano la Fiat Marengo con i fuggitivi. Ne scaturiva un breve inseguimento, fino a quando il mezzo non veniva fermato nella vicina via San Michele.
Nel portabagagli del mezzo, venivano rinvenute due prolunghe elettriche in rame lunghe, rispettivamente 25 e 30 metri. Alla richiesta dei Carabinieri circa la provenienza del materiale, i due soggetti rispondevano essere di loro proprietà.
A questo punto, per il tramite dei testimoni che avevano assistito al furto, veniva convocato sul posto un dipendente della ditta “Intonaci VM” Srl di Arcugnano, proprietaria dell’autocarro, che lo aveva parcheggiato sotto casa sua. L’operaio riconosceva immediatamente i due cavi elettrici, che gli venivano restituiti seduta stante.
Una volta chiarito il quadro della vicenda, i due ladri venivano condotti nella Stazione di Sandrigo e dichiarati in arresto. Al termine delle formalità rituali venivano posti in regime di arresti domiciliari, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza Paolo Pecori, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

di redazione Thiene on line

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