La Procura di Vicenza ha aperto un’inchiesta sulla morte di Nicola Scapin, 51 anni e residente a Vicenza, che stava scalando il “Salto dei Granatieri” quando la morte gli ha teso l’agguato. Il compagno lo ha trovato privo di sensi, appeso alla corda.Scapin potrebbe essere stato vittima di un malore, ma questo saranno le indagini a stabilirlo.
La ricostruzione del Soccorso Alpino
Attorno alle 15.10 di sabato 29 giugno, la Centrale di Vicenza è stata allertata per un alpinista che, in un primo tempo, pareva caduto da una via del Monte Cengio. Mentre decollava l’elicottero di Verona emergenza, si appurava che l’uomo si trovava sul penultimo tiro della Via La Bamba, sulla bastionata ovest, dove veniva inviata anche una squadra del Soccorso alpino di Arsiero. Non potendosi avvicinare alla parete per la presenza di foschia, l’eliambulanza ha fatto campo base nelle vicinanze, per poi imbarcare un secondo tecnico di elisoccorso in supporto alle operazioni e tentare uno sbarco, avvenuto con il verricello, quando si è aperto un varco sul margine del bosco. Nel frattempo, i due soccorritori arrivati a piedi sulla verticale si calavano dall’alto e raggiungevano l’uomo esanime, una cinquantina di metri più basso rispetto all’uscita della via. Appena è stato possibile, anche il tecnico di elisoccorso è stato trasportato in parete, dove ha effettuato il recupero di Scapin, a cui sono state subito praticate le manovre di rianimazione, senza purtroppo poter fare nulla, se non constatarne il decesso. Dalle prime informazioni il compagno di cordata, che era fermo in sosta, mentre lui stava risalendo, non sentendolo più era sceso e lo aveva trovato privo di coscienza, probabilmente a causa di un malore.
di Redazione AltovicentinOnline
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