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Carrè. Gli atti vandalici, la gogna social e nessuna pietas umana per la fragilità

L’atto vandalico, la scoperta che dietro c’era una persona con problemi. Ma questo non ferma la speculazione della politica, che pur di attaccare il sindaco, si scaglia contro i disagiati, che in una società civile andrebbero protetti e non giudicati. Il tutto condito dai soliti commenti social, incommentabili.

Si è velocemente animato il dibattito a Carrè dove qualche episodio di vandalismo ha scatenato le ire social di molti residenti. Prima la panchina ‘arcobaleno’, poi una fioriera della centrale Oreficeria Zuccollo assieme ad altri piccoli episodi andati a buon fine o sventati all’ultimo solo grazie all’intervento di qualche cittadino vigile.

Situazioni che hanno portato anche più di qualche utente a lamentare una mancata presa di posizione dell’amministrazione timonata dal Sindaco Valentina Maculan che invece non ha perso tempo e, con l’ausilio dei filmati delle telecamere e il supporto delle forze dell’ordine, è riuscita ad avere un quadro della situazione che si è però palesata nella sua complessità avendo individuato nel colpevole un soggetto fragile per il quale, più che una punizione urgerebbe un supporto qualificato.

“Ci ha molto amareggiati leggere alcuni commenti” – spiega il Sindaco – “al post comparso su Sei di Carrè se… qualche giorno fa in merito all’atto vandalico subito dall’Oreficeria Zuccollo martedì sera. Non tanto le accuse più o meno velate di alcuni cittadini sull’incapacità di intervento dell’Amministrazione, visto che la stessa è stata in grado di individuare il responsabile del danno nel giro di poche ore.

Rammarica altro. La gogna mediatica, il giudizio affrettato verso qualcuno, che senza dubbio ha commesso un gesto ingiustificabile, ma che resta una persona con una sua storia alle spalle, spesso complessa. In questi anni di Amministrazione siamo entrati in storie che, come abbiamo scritto nel comunicato, nascondono la difficoltà economica, la violenza, la malattia psichica, la dipendenza, famiglie che si attivano invano. Storie che ci chiedono aiuto senza essere giudicate.

Ci ha lasciati pertanto interdetti leggere alcuni di quei commenti in cui emerge una capacità di giudizio, velocissimo, affrettato, armato del vocabolario del linciaggio, che sembra purtroppo diventato la normalità sui social. Per questo abbiamo sentito la necessità di intervenire pubblicamente per affermare che questo modo di comunicare non ci appartiene e che forse c’è bisogno di cercare un modo più compassionevole ed empatico di affacciarsi alla rete. Siamo convinti che questo enorme mare di informazioni, dove possiamo far sentire la nostra voce, vada trattato con responsabilità, intelligenza e rispetto verso noi stessi e verso gli altri”.

E per chi si è indignato inveendo contro atti comunque non accettabili, c’è chi invece si è proposto per contribuire al rimedio: un gruppo di carrediensi si è infatti attivato per ripristinare la panchina della tolleranza contro ogni diversità. Un gesto più che mai significativo e molto apprezzato dalla compagine amministrativa.

di Redazione AltoVicentinOnline