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Blitz della Polizia negli alberghi La Torre e Cuccaris. Controlli a Nova Thiene. Foto e video

L’operazione della Polizia di Stato che non era mai stata così presente a Thiene, ha avuto nel mirino  gli ex alberghi La Torre e Cuccaris. Ma anche  le zone adiacenti al parcheggio pubblico Nova Thiene ed i limitrofi immobili in stato di degrado ed abbandono. Il controllo straordinario richiesto dal sindaco Giampi Michelusi dopo le numerose segnalazioni di cittadini che denunciano episodi su cui non intendono  “passare sopra”, si è concluso all’alba di oggi, domenica 2 luglio 2023. 

Emesso un avviso orale nei confronti di un cittadino italiano con precedenti penali e/o di Polizia per reati di varia natura contro il patrimonio, contro la persona ovvero per spaccio di sostanze stupefacenti, i quali, a causa dei precedenti a loro carico denotano una spiccata pericolosità sociale.

Nel corso delle varie operazioni di Polizia – effettuate con l’impiego di operatori appartenenti alla Questura, alla Guardia di Finanza ed alla Polizia Locale di Thiene, con l’intervento del Reparto Prevenzione del Crimine della Polizia di Stato – sono stati controllati complessivamente anche nel corso dei 5 Posti di Controllo effettuati lungo le arterie che conducono alla Città 87 autoveicoli e 113 persone, di cui 23 stranieri e 22 con precedenti penali e/o di Polizia.

“Queste operazioni di Polizia, in particolar modo le attività di prevenzione e di vigilanza effettuate nei Parchi Pubblici ed all’interno di Edifici abbandonati, ha evidenziato il Questore Sartori, sono di fondamentale importanza per prevenire e contenere quei fenomeni devianti e quelle manifestazioni delinquenziali che incidono in maniera evidente sulla sicurezza dei cittadini”.

Una sicurezza che va percepita perchè dato l’esito di questo controllo, non possiamo certo dire di vivere in un paese insicuro. 

L’approfondimento 

I dati Istat dimostrano come l’Italia è oggi uno dei Paesi più sicuri al mondo rispetto al rischio di essere vittime di omicidio volontario. Analogamente, per furti e rapine si nota una costante diminuzione dei reati. Dal 2014 al 2019, le rapine denunciate sono diminuite del 45%, mentre i furti dichiarati si sono ridotti del 32%. Per le rapine l’Italia è abbondantemente preceduta dagli altri Paesi comunitari e la percentuale dei furti è inferiore ai Paesi del Nord Europa. Eppure, il cittadino si sente insicuro. Secondo il Censis, ci sono oltre 6 milioni di italiani che hanno paura di tutto: in casa o fuori, vivono costantemente in stato d’ansia, oltre alle fobie c’è, comunque, un 66% di italiani che ha paura di rimanere vittima di un reato. Insomma, diminuiscono i reati e aumenta la paura. Come è possibile questo paradosso? Non ci avevano raccontato che era pericoloso uscire di sera o rimanere soli in casa?

L’esperto: “Cittadino in balia di media e politica”

Il sociologo Zygmund Baumann, così descrive, nel suo libro “Babel”, uno stato d’animo diffuso: “Ci sentiamo vulnerabili, a livello individuale, singolarmente, e tutti insieme in quanto nazione, anzi in quanto specie umana”. La vulnerabilità induce alla paura che è una reazione naturale di fronte a un pericolo reale o percepito; nasce nella nostra testa e determina la rilevanza emotiva di una esperienza, che può essere vissuta direttamente, oppure, a seguito del racconto di persone a noi vicine. Soprattutto, può essere sollecitata dagli organi di informazione, che giocano una parte fondamentale nell’indurre quell’insicurezza che, sfociando nella paura e nella percezione del pericolo, assume aspetti dominanti rispetto a quelli reali. Le emozioni determinate da un racconto, diretto o indiretto, prevalgono, insomma, sulla ragione. I media, in particolare la televisione, hanno una grande responsabilità nel drammatizzare le notizie di fatti criminosi e indurre la sensazione di vulnerabilità nei cittadini. Interessi economici delle reti informative accentuano le notizie di cronaca perché determinano un maggiore ascolto degli utenti e, quindi, un valore aggiunto dei costi pubblicitari e dei relativi incassi. In tutto questo si inserisce l’attività dei partiti, pronti a cavalcare l’onda emotiva suscitata da fatti di criminalità. Dove in tutto questo si collochi la RAI, cioè il pubblico servizio radiotelevisivo, non è dato  sapere.

di Redazione AltovicentinOnline