Quanto sta accadendo sui social e non solo è paradossale. In Veneto, c’è un governatore che ha fatto la differenza durante l’emergenza Covid, che ha comunicato costantemente con la popolazione e non solo per informarla sui numeri del contagio e dei decessi, ma anche per stabilire un contatto con la gente comune, che andava rassicurata in un momento epocale. La Regione Veneto si è distinta in tutta Italia sia per la gestione dell’emergenza sanitaria, sia per i numeri dei tamponi e dei vaccinati, che superano la media nazionale. Oggi, dalle pagine de Il Gazzettino, il presidente Zaia confessa di arrivare a provare imbarazzo solo perchè riporta dati, illustra le situazioni nei vari ospedali, nelle terapie intensive e se osa dire che l’80% di coloro che ci finiscono non si è protetto con il siero anticovid arrivano gli insulti, le offese e le minacce. ‘Sono stati minacciati anche alcuni sindaci – dichiara – molti primi cittadini potrebbero mostrare le lettere ricevute in questi mesi, un fenomeno ormai quotidiano anche per me’.
Zaia descrive una situazione ‘aspra e pesante’, con i no vax, che hanno compiuto una libera scelta, dato che non esiste l’obbligo vaccinale, ma che ormai aggrediscono chi ha scelto diversamente: ‘Se non ti vuoi vaccinare perchè hai paura, fermati lì, non cercare alibi per giustificarti o peggio, non pensare che chi lo ha fatto è teleguidato. Noi abbiamo fatto una scelta personale e di comunità, se oggi gli ospedali sono sufficientemente vuoti lo si deve a chi si è vaccinato. Vedo che arrivano minacce tutti i giorni sui social, ma nessuno si offenda se ribadisco che l’80% delle persone in terapia intensiva e il 75% di quelle in area non critica sono non vaccinate’. Luca Zaia dichiara di sentirsi in imbarazzo nel solo riferire i dati, che gli arrivano dalle Ulss venete: ‘Sembra che voglia fare promozione, ma ho l’obbligo istituzionale di riferire fatti. Poi, se qualcuno pensa che con il vaccino gli venga iniettato il 5 G stiamo parlando d’altro’.
L’ultimo attacco social sulla pagina del governatore del Veneto arriva puntuale, quando l’altro giorno, ha osato raccontare la storia di una madre di tre bambini, che non si era vaccinata ed aveva contratto il Covid con conseguenze, che l’hanno fatta finire in ospedale. La donna, mettendoci nome, cognome e faccia, aveva voluto mettere a disposizione della collettività la sua esperienza, ma anche in questo caso: apriti cielo! ‘Non ci raccontano però dei morti per vaccino, ‘non cielo vogliono dire’. Eppure il governatore Luca Zaia, proprio per essere trasparente, nemmeno una settimana fa, ha convocato accanto a sè in conferenza stampa a Marghera, durante il suo appuntamento giornaliero con la stampa la dottoressa Francesca Russo, che ha snocciolato tutti i casi di reazione avversa al vaccino, soffermandosi su quelle morti che hanno un nesso temporale con la somministrazione del siero anti covid. Nesso temporale. La dirigente ha sottolineato che al momento, in Veneto non è stato accertato alcun caso di morte causata dal vaccino.
‘Basta guardare il linguaggio che utilizzano alcuni no vax, si tratta di aggressioni con cui dobbiamo fare i conti. Io non sono per fare pagare le cure ospedaliere a chi non si è vaccinato – ha concluso Zaia – ma la situazione è davvero degenerata, i toni sono esasperati e si deve tornare al buon senso. Anche protestare è legittimo, ma bisogna che si manifesti in maniera civile’
N.B.
La Regione Veneto snocciola i numeri delle reazioni avverse ai vaccini