Ad un anno quasi dal disastro, i cui danni sono stati a carico dei singoli Comuni, privati e ditte non hanno ancora visto un centesimo.
Incontro tecnico questa mattina in Provincia tra i Comuni colpiti dal maltempo dello scorso maggio 2024 e il Commissario Straordinario Luca Marchesi affiancato dai tecnici.
Convocati dal vicepresidente della Provincia Moreno Marsetti (che in qualità di sindaco di Malo è anch’egli Comune interessato) e dal consigliere provinciale con delega alla Protezione Civile Alberto Bertoldo, i sindaci hanno potuto confrontarsi sull’iter degli indennizzi, sugli interventi realizzati e su quanto (tanto!) è rimasto da fare. Al tavolo erano invitati i Comuni di Isola Vicentina, Marostica, Monte di Malo, Schio, Vicenza, Arzignano, Barbarano-Mossano, Bassano del Grappa, Lugo di Vicenza, Noventa Vicentina, Piovene Rocchette, Pojana Maggiore, Recoaro Terme, Santorso, San Vito di Leguzzano, Villaverla.
Il fondo messo a disposizione dal Governo è di 26,1 milioni di euro per il Veneto. Una buona fetta, pari a circa 9,5 milioni di euro, è stata destinata al vicentino, tra Comuni, Consorzi di Bonifica, Genio Civile e Forestali.
Da subito è stata data risposta agli interventi dichiarati in lettera a), cioè volti al soccorso e all’assistenza alla popolazione interessata dagli eventi, con rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità. In seguito è stata data priorità agli interventi di cui alla lettera b), cioè eseguiti in somma urgenza dalle strutture regionali e dalle Amministrazioni Comunali, adottando come criteri di preferenza gli interventi oggetto di sopralluogo congiunto tra Regione e Dipartimento di Protezione Civile e interventi con importi superiori a 30.000 euro.
Mentre gli interventi di cui alla lettera a) sono stati indennizzati tutti, molto rimane per la lettera b).
Attualmente, ha precisato il Commissario Marchesi, sono in corso le attività per impegnare l’ultima parte del fondo, che ammonta a circa 2,5 milioni di euro. Per impegnarli al meglio, si sta facendo una ricognizione di ciò che è stato fatto, delle economie di spesa, di interventi che hanno richiesto meno fondi del previsto. In questo modo, le risorse “liberate” possono essere destinate a nuovi interventi finora non rientranti nella pregressa distribuzione.
“Una bella notizia -commenta Marsetti- a cui ci aspettiamo però ne seguano altre, perché il fondo stanziato copre solamente una minima parte dei danni subiti. Torneremo a Roma a bussare alla porta del Ministro, ma è necessario che a questi primi 26 milioni per un intero territorio regionale ne seguano altri, per coprire i danni subiti dal patrimonio pubblico e anche dai privati. Quello su cui dovremmo e vorremmo lavorare -conclude il vicepresidente- è la prevenzione, non il post emergenza . E’ necessario che chi ci governa faccia una riflessione su stanziamenti per le manutenzioni, che possono essere svolte da enti superiori, Genio Civile, Consorzi, in modo che si eviti poi di ritrovarsi con ingenti danni sui nostri territori, massacrati da dissesti idrogeologici, con erosioni importanti di argini e intere aree sotto acqua.”
