Da venerdì 11 a domenica 14 aprile si è svolta un’importante e complessa esercitazione di soccorso speleologico nell’abisso di Malga Fossetta, sull’Altopiano dei Sette Comuni, nel comune di Enego. Durante le operazioni si è simulato il raggiungimento e il salvataggio di uno speleologo infortunato alla profondità di 300 metri dall’ingresso della cavità.
L’evento ha posto delle sfide tecniche e gestionali molto importanti: la cavità è situata in una zona remota dell’altopiano, difficile da raggiungere per le condizioni innevate del terreno. Si è reso necessario installare un campo base presso malga Fossetta, distante 30 minuti a piedi dalla grotta, che ha ospitato la direzione delle operazioni e le squadre di ricambio. Le difficoltà logistiche sono state affrontate con il supporto della Stazione alpina di Asiago, che grazie alle motoslitte ha curato il trasporto dei tecnici dal parcheggio di Campomulo fino a Malga Fossetta, lungo i 10 chilometri di traccia innevata, oltre all’abbondante materiale tecnico e logistico necessario.
Il recupero dell’infortunato in grotta è stato condizionato dalle difficoltà tecniche di un abisso molto freddo e con abbondante presenza di acqua di scioglimento; per ridurre il rischio di esposizione dei tecnici le squadre hanno operato in una configurazione estremamente ridotta di uomini e materiali, cosa che ha comportato un significativo innalzamento del livello tecnico delle manovre effettuate.
Durante tutte le operazioni è stato garantito il contatto con l’interno della grotta, mediante la stesura di una linea telefonica dedicata al soccorso speleologico, e con il fondovalle e la stazione alpina mediante ponte radio.
Il lavoro dei tecnici in grotta è iniziato il pomeriggio di venerdì e si è concluso nella notte fra sabato e domenica con l’uscita in superficie della barella. Al termine i tecnici hanno potuto riposare al campo base e la mattina si è organizzato il rientro a Campomulo con il supporto delle squadre alpine.
L’esercitazione ha messo alla prova in maniera più severa della norma numerosi aspetti che contraddistinguono un intervento di soccorso speleologico: le difficoltà gestionali e logistiche di organizzare un campo base in ambiente quasi invernale, le attività in una delle grotte più impegnative del Veneto e il rafforzamento della sinergia con le squadre alpine per le attività in superficie.
La VI Delegazione esprime grande apprezzamento per la disponibilità e l’efficienza della Stazione alpina di Asiago, senza cui l’organizzazione dell’evento non sarebbe stata possibile; si ringraziano anche il Centro Fondo Gallio per la preziosa collaborazione ed il supporto logistico ed il Comune di Enego per la concessione di Malga Fossetta.