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A Calvene l’ultimo saluto ad Ambra, strappata alla vita a 33 anni

Ieri pomeriggio la comunità di Calvene si è fermata per dare l’ultimo saluto ad Ambra Fraccaro, scomparsa domenica a soli 33 anni allo IOV di Padova per una malattia dal decorso breve, che non le ha lasciato scampo. Oltre 150 persone si sono radunate nella Chiesa Arcipretale e nel sagrato esterno in Piazza Resistenza per ricordare la giovane, solare e gentile, dal sorriso coinvolgente e dotata di grande spirito altruista. Studentessa dell’indirizzo Linguistico del Liceo “Francesco Corradini” di Thiene, prima, e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia in seguito, Ambra portava avanti in via Bisozzo “Un fià de tuto”, l’attività del papà Renzo (mancato a 61 anni nel 2018) che per anni aveva gestito la storica cartoleria e il negozio di forniture elettriche sul finire di via Roma, all’ingresso di Piazza Resistenza.

La celebrazione eucaristica è stata concelebrata, oltre che dal parroco don Giancarlo Cantarello, anche da don Roberto Balzan e don Marco Pozza, sacerdoti entrambi nativi di Calvene.  “Creativa tuttofare con un particolare amore per i libri, le novità tecnologiche e i gatti”, Ambra si definiva così nel suo profilo Facebook e proprio così è stata ricordata sia nell’omelia che nelle preghiere dei fedeli.

A rappresentare l’Amministrazione Comunale di Calvene, che per ieri aveva proclamato il lutto cittadino, nei primi banchi c’era l’Assessore Lisa Rigoni con la fascia tricolore; il suono dell’organo e della chitarra, assieme alle voci del coro parrocchiale guidati da Davide Testolin e Marco Rigoni, hanno dato un tocco in più alla mestizia del momento. Al posto del Salmo Responsoriale è stato proposto il canto “Su ali d’aquila” che chissà quante volte anche Ambra avrà cantato da animatrice, catechista e membro del coro: “E ti rialzerò, ti solleverò su ali d’aquila, ti reggerò sulla brezza dell’alba ti farò brillar come il sole, così nelle mie mani vivrai”. Parole da brivido che hanno invaso l’intera navata e che ben interpretavano anche l’amore straordinario di Ambra per la Creazione, per la natura, per ogni forma di essere vivente, amore ripreso anche in una delle cinque preghiere dei fedeli: “Ambra amava i gatti. O Dio creatore fonte di ogni bene, che negli animali ci hai dato un segno della tua provvidenza e una compagnia nella fatica quotidiana, per intercessione di S. Antonio Abate che abbiamo celebrato proprio l’altro ieri, fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione, impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa. È nelle Tue mani l’anima di ogni essere vivente, e noi Ti benediciamo per la sollecitudine che mostri verso le creature che popolano la terra. Ti benediciamo e Ti lodiamo perché Ti compiaci della loro grazia e bellezza, e desideriamo condividere il Tuo amore per tutte loro”.

Dopo i Riti di Comunione sono salite sull’altare sia la mamma Maria Grazia che la sorella minore Morgana che hanno commosso tutti i partecipanti per la grande dignità e la serena accettazione del passaggio all’Eternità da parte di Ambra che trasparivano nei loro volti; già la Prima Lettura, d’altronde, scelta dalla famiglia e tratta dal libro del Qoelet, era stata molto significativa: “Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli. Un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci”.

L’altare maggiore sembrava un giardino fiorito: numerose le composizioni floreali, tra le quali spiccava quella dei coscritti della classe 1988 di Lugo e Calvene e dei compagni di Liceo. Tanti fiori per un fiore reciso troppo presto. Il fiore gentile e ironico e sempre pieno di speranza di Ambra.

Sandro Pozza