AltoVicentinOnline

Gallio si è fermata per dire addio a Davide Caprin. Il parroco: ‘Non lasciamo sola la famiglia’

Un cielo grigio plumbeo che sembrava piangere insieme a Gallio e ai suoi cittadini in un giorno di lutto per il paese. In tantissimi si sono radunati ai piedi della grande scalinata delle Chiesa e tutto intorno per dare l’ultimo saluto a Davide Caprin, morto domenica mattina in unincidente. Aveva solo 28 anni.

Dopo il suono delle campane, che scuoteva l’aria come se esprimesse dolore, la folla ha aspettato in religioso silenzio l’arrivo del corpo del giovane galliese che ha compiuto il classico giro della piazza seguito dalla sorella, il padre la madre Anna Maria e da molti cittadini di Gallio prima di essere portato al Duomo per la messa.

La bara trasportata dagli amici di sempre.

La cerimonia funebre si è aperta sulle note di If I Could Turn Back The Hands of Time di R. Kelly, voluta dalla famiglia come scrive la sorella Gloria su Facebook: “ti accompagnerò con questa nostra canzone. Quella che unisce noi quattro da sempre. Ricordo le nostre lacrime in macchina già sulle prime note e poi alla fine….”un’altra volta da capo dai”.” chiedendo al fratello la forza per andare avanti, per convivere con un dolore così grande, insopportabile.

Una perdita così è inspiegabile e risulta ingiusta, anche Don Federico durante l’omelia ha detto di non riuscire pur essendo sacerdote a dare una spiegazione ad una simile tragedia. Ha invitato inoltre a non lasciare sola la famiglia di Davide e quest’ultima a non lasciarsi sopraffare dal dolore. Parole toccanti anche quelle espresse con comprensibile difficoltà e dolore dalla sorella e dall’amico Federico Alberti, anche lui vittima dell’incidente che è costato a Davide la vita.

Il padre Paolo Giovanni ha espresso invece gratitudine verso tutti, per la vicinanza e la presenza in questo giorno di lutto non solo per Gallio ma per tutto l’Altopiano. La Chiesa stracolma, davanti e intorno nel sagrato e lungo la scalinata altre persone che hanno voluto essere presenti per salutare un giovane strappato alla sua famiglia ed alla sua terra troppo giovane. Una folla, variegata a dimostrazione che chiunque venisse in contatto con Davide ne rimaneva colpito, si affeziona a quel sorriso pulito, a quei modi gentili ed educati.

Ciao Davide.

Giulia Rigoni