Una gara di solidarietà e d’attenzione nei confronti dei 25 operai che da martedì, occupano il cantiere e chiedono le spettanze che i datori di lavoro non vogliono elargire. Hanno scelto loro di fare bivacco davanti alla scuola di Centrale che hanno quasi ultimato e ora vivono in baracche scaldate con fuoco di legna, perché non vogliono danneggiare l’edificio, frutto delle loro fatiche e di cui sono orgogliosi.
Quello che viene fuori da questa vicenda è agghiacciante. Le denunzie sono gravissime perchè si parla di lavoro nero e di una situazione di sfruttamento di operai non pagati e mai regolarizzati. Una storia al limite della legalità che adesso, è sotto la lente d’ingrandimento dell’Ispettorato del Lavoro.
Gli operai presidiano il cantiere e lo proteggono nello stesso tempo. E` un segno visibile del rispetto che loro per primi nutrono per il proprio lavoro e che hanno deciso di pretendere anche dai responsabili della ‘fatiscente’ ditta Cosmo Haus srl, che non li paga dal mese di settembre e che sembra essersi volatilizzata. Sparita, dileguata come se il conto da pagare a quelle maestranze che hanno tenuto fede al loro impegno, non fosse il loro. Stamattina, la Fillea Cgil ha convocato la stampa per chiedere attenzione.
’Quando sono stato assunto, in luglio – racconta Martin Adrian, caposquadra, 41 anni, moglie e tre bambini piccoli a carico – il titolare mi ha incaricato di rintracciare altri operai per il cantiere, che ho regolarmente segnalato. Ora lui non riconosce queste persone, cui non ha fatto contratto regolare, come suoi dipendenti, ma dice che si tratta di un subappalto’.
Hanno deciso di chiedere aiuto al sindacato quando si sono visti mancare, oltre allo stipendio, mai ricevuto con regolarità, anche un punto di riferimento che garantisse loro un futuro: ’Mi hanno detto: ’Non chiamare più me, non sono io che pago questo cantiere – racconta Constantin Ciprian, 31 anni, un bimbo appena nato.
Fillea, constatate le presunte irregolarità, già verificate dall’Ispettorato del lavoro, si e` attivata per avere un contatto con il titolare latitante, ora convocato anche attraverso l’Ufficio provinciale del lavoro.
Seduti attorno al fuoco, costretti all’inattività, gli sguardi corrucciati, pensano alle loro famiglie lontane. Molti di loro hanno bambini piccoli: ’Abbiamo detto loro che quest’anno Babbo Natale farà sciopero – dicono fra il faceto e il disperato.
Il sindaco di Zugliano Romano Leonardi dice che al momento, ha le mani legate fino a quando l’iter burocratico non permetterà di fare subentrare l’amministrazione comunale nel pagamento delle spettanze. Nel frattempo, il paese di Zugliano cerca di non rimanere indifferente al dramma dei 25 operai. Volontari, preti e cittadini arrivati anche da Thiene stanno cercando di non fare mancare loro cibo, coperte e il necessario per una dignitosa permanenza all’interno del cantiere, da cui non sono disposti a muoversi fino a quando non verrà dato loro ciò che gli spetta.
Umberto D’Anna (Foto Teresa Dalle Carbonare)