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Zaia: ‘Quanto accaduto con Astrazeneca è imbarazzante’

Ad oggi il Veneto ha in magazzino 279.992 dosi di vaccino contro il Covid, di cui 137.356 di Astrazeneca e 88.724 di Johnson and Johnson. Le scorte di Pfizer contano invece 41.993 dosi e quelle di Moderna 16.919. “Le stiamo finendo praticamente”, commenta il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, diffondendo i dati in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.

Quello che è accaduto negli ultimi mesi in merito alle indicazioni sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca “è imbarazzante”., ha continuato Zaia. Le indicazioni si sono infatti contraddette nel tempo, prevedendo prima l’utilizzo solo per gli under 50, poi solo per gli under 60 e poi solo per gli over 60. “In mezzo ci siamo noi a parare le pallonate, perché siamo noi a fare programmazione e ci ritroviamo ogni giorno una novità”, prosegue Zaia.

Ad oggi “sono circa 36.000 i veneti under 60 che devono ricevere la seconda dose di Astrazeneca” e che secondo la circolare del ministro Roberto Speranza dovranno invece ricevere una seconda dose di un altro vaccino. “Sono insegnanti e categorie essenziali, se avessimo fatto come altre Regioni oggi ne avremmo molte di più da fare… Noi non abbiamo fatto gli open day”, e “solo il 45 delle dosi di Astrazeneca sono andate a persone sotto i 60 anni”, continua Zaia. Detto questo la speranza è che “si procaccino ulteriori dosi di Pfizer” perché “c’è un problema di riprogrammazione” dato che le 36.000 seconde dosi “sono segnate in agenda con Astrazeneca”.

Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati individuati 19 casi di Covid, con un’incidenza dello 0,29% su 6.449 tamponi effettuati. I soggetti attualmente positivi sono 5.880, e i ricoverati 444, di cui 52 in terapia intensiva. Non è stato registrato alcun decesso.

Ad oggi il 53,1% dei 4.374.306 veneti che rientrano nelle categorie contro il Covid ha ricevuto la prima dose di vaccino, e aggiungendo chi ha prenotato la somministrazione la percentuale sale al 65,4%. I soggetti che hanno già ricevuto una dose sono infatti 2.321.991, quelli che che hanno completato il ciclo 1.058.150, e le prenotazioni future sono 524.121. Analizzando i dati per classi d’età, il 96,3% dei 365.326 over 80 ha ricevuto almeno una dose, percentuale che sale al 99,1% considerando anche le prenotazioni future. I cittadini nella fascia 70-79 sono 494.721, e di questi l’87,7% ha ricevuto una dose, l’88,5% considerando le prenotazioni future. I residenti tra i 60 e i 69 anni sono 610.635, di cui l’80,4% ha ricevuto almeno una dose (81,9% considerando le prenotazioni). Nella fascia 50-59 anni ci sono 806.474 persone e di queste il 67,2% ha già ricevuto almeno una dose (71,5% considerando le prenotazioni). Nella fascia 40-49 anni ci sono 717.331 persone, di cui il 45,5% ha ricevuto almeno una dose, percentuale che arriva al 59,85 considerando le prenotazioni. I 30enni sono 524.439 e solo il 17% di loro ha già ricevuto almeno una dose, ma considerando le prenotazioni già effettuate si sale al 43,8%. I 20enni sono 481.339, di cui il 15,1% ha già ricevuto una dose e il 47,8% ha prenotato. Nella fascia 12-19 ci sono 374.041 soggetti, di cui il 4,15 ha già ricevuto una dose e il 25,1% ha prenotato il vaccino.

TAMPONI SCONTATI IN FARMACIA ANCHE AGLI STRANIERI

Gli ospiti delle strutture ricettive venete, italiani e stranieri, avranno la possibilità di effettuare i tamponi rapidi direttamente nella farmacia più vicina, a un prezzo calmierato, ricevendo l’esito e la relativa refertazione nel giro di pochi minuti, anche in lingua inglese. Lo prevede la convenzione sottoscritta da Federalberghi Veneto e Federfarma Veneto, che mira a sostenere la ripresa del turismo e include anche la fornitura di kit per l’esecuzione di tamponi al personale delle imprese alberghiere a tariffe scontate. Nello specifico, il tampone per i turisti costerà 22 euro, mentre quello per i lavoratori del settore alberghiero 20 euro. “Con questa convenzione vengono applicate condizioni economiche di favore per effettuare lo screening anti covid e per supportare la ripartenza delle attività economiche del turismo in un periodo che sta segnando il miglioramento della pandemia e in cui possiamo imprimere un’ulteriore accelerata verso il ritorno alla normalità”, dichiara Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, sottolineando l’importanza di fare squadra.

“Ancora una volta le farmacie sono pronte a fare la propria parte, mettendosi a disposizione come presidio del sistema sanitario, forti della loro distribuzione capillare nel territorio. Questo è particolarmente importante nelle località di vacanza medio-piccole, dove comunque una farmacia c’è sempre, e soprattutto per i turisti stranieri, per i quali non è facile individuare la presenza delle più vicine strutture sanitarie, mentre l’insegna della farmacia è universalmente riconosciuta, senza dimenticare gli orari di apertura estesi”, commenta invece Andrea Bellon, presidente di Federfarma. “Continua il lavoro di squadra tra la Regione del Veneto e le associazioni di categoria per la ripartenza del settore turistico. Riaccendere i motori dell’economia del Veneto, dopo i mesi terribili della pandemia, significa prima di tutto lavorare sul comparto turistico, che con 18 miliardi di euro rappresenta la prima industria della Regione. Lo stiamo facendo grazie a una campagna di vaccinazione a tappeto e attraverso la semplificazione nell’applicazione delle misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus”, conclude l’assessore regionale al Turismo Federico Caner.

 

 

 

 

VACCINO. ZAIA: GERMANIA FINORA È STATA NOSTRO PESCE PILOTA

“La Germania è sempre stata il nostro pesce pilota.. Se fa una scelta di questo tipo auspicherei che mondo scientifico italiano ci chiarisca le motivazioni di questa scelta”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta la decisione della Germania di non somministrare il vaccino Pfizer ai giovani tra i 12 e i 17 anni.