La voce di don Luigi Ciotti è stata clonata con l’Intelligenza artificiale per orchestrare una truffa mirata ai malati. La notizia, riportata dal Corriere della Sera e firmata da Gian Antonio Stella, descrive come i falsari abbiano rubato un intervento pubblico del sacerdote a Roma e lo abbiano manipolato per promuovere una falsa cura miracolosa contro l’artrite sui social.
Il filmato manipolato mostrava don Ciotti mentre faceva affermazioni contro i medici, accusandoli di “nascondere la verità”. Il messaggio ingannevole prometteva una cura naturale per le malattie articolari, convincendo le vittime che potessero guarire comodamente da casa senza interventi chirurgici. Il testo del messaggio artificiale era strutturato per catturare l’attenzione di chi soffre di dolori articolari, promettendo risultati rapidi e miracolosi. Don Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e della rete di Libera, ha denunciato l’accaduto alla Polizia postale. Ora la magistratura è incaricata di stabilire le modalità della truffa e di individuare i responsabili e le vittime del raggiro. Don Ciotti non è l’unica vittima di questo uso distorto dell’Intelligenza artificiale. Anche celebrità come Scarlett Johansson, Tom Hanks, Alessia Marcuzzi, Fabio Fazio ed Elisabetta Canalis hanno denunciato l’uso improprio delle loro immagini e voci per truffe e falsificazioni. Questo fenomeno evidenzia la crescente necessità di regolamentare l’uso dell’IA per proteggere l’identità e la privacy delle persone.
L’uso dell’Intelligenza artificiale per scopi fraudolenti rappresenta una nuova frontiera di crimine informatico. È fondamentale aumentare la consapevolezza pubblica e implementare misure di sicurezza per prevenire tali abusi. La vicenda di don Ciotti è un monito su quanto sia importante vigilare e proteggere le tecnologie emergenti da usi malevoli.