Non più la donna che si deve chiudere la porta di casa alle spalle, scappando dal marito che l’ha riempita di botte. Sarà lui a dovere fare le valige, andando ad abitare in un appartamento ed intraprendendo un percorso di recupero.
In sei anni più di diecimila casi di violenza domestica in Veneto. Diecimila e oltre storie di donne picchiate da mariti o compagni che siano. Spesso di fronte ai bambini, che rischiano di diventare anche l’arma di ripicca. Storie che raccontano di mogli che cercano una via di salvezza, denunciando e dovendo anche lasciare la casa, per cercare protezione.
Ma qualcosa sta cambiando, grazie al progetto dell’associazione Ares, primo Centro in Veneto per il trattamento psicologico e rieducativo di uomini autori di violenza domestica e la collaborazione del distretto 1 dell’Ulss7 Pedemontana. Tutto ciò con l’apertura e la gestione di un appartamento sgancio nel bassanese per questi uomini violenti, dove vivranno, lontani dalla famiglia provata dal terrore che mettono in atto a suon di botte ed insulti.
Apre i battenti da marzo.“Una casa dove in cui possano parallelamente vivere esperienze di confronto e di contenimento con gli operatori e con gli altri ospiti. In questo modo si potrà potenzialmente ridurre la probabilità di ulteriori agiti violenti favorendo la messa in sicurezza della donna e degli eventuali figli presenti – spiegano in Ares – Il progetto prevede anche l’organizzazione di una campagna di informazione e di sensibilizzazione, tra seminari e convegni, per informare la cittadinanza e le Istituzioni circa le finalità, gli obiettivi e la metodologia di intervento del progetto la comunicazione dei risultati”.
Un progetto di grande respiro che parte dalla presa in carico dei servizi dell’uomo violento, mirato a potenziarli, passando per questo appartamento dove dovranno recuperare se stessi, anche attraverso dei percorsi di gruppo sull’affettività e sulla genitorialità paralleli ai percorsi individuali di trattamento rieducativo per uomini maltrattanti, ma non solo. Altro punto del lavoro messo in campo da Ares il “potenziamento di percorsi di trattamento rieducativo per uomini maltrattanti presso la Casa Circondariale di Vicenza, oltre al progetto di ricerca volto alla valutazione dell’efficacia dei percorsi di trattamento rieducativo per uomini maltrattanti – infine – Dei percorsi psicologici di orientamento lavorativo per soggetti maltrattanti in situazioni di disoccupazione”.
“New roads”
Il progetto di intervento per uomini maltrattanti prenderà corpo all’interno del Distretto Socio-Sanitario 1 dell’Azienda Ulss n. 7 Pedemontana. Il territorio si compone di 28 comuni distribuiti in 822, 50 km². La popolazione, al 1° gennaio del 2015, conta 180.738 residenti. Secondo l’Osservatorio Nazionale Violenza Domestica (ONVD), nella Regione Veneto, dal 2006 al 2012, i casi rilevati di violenza domestica sono stati più di 10.000. Questo dato è viziato dal fatto che è possibile rilevare solamente quelle situazioni dichiarate attraverso “atti formali” dalle varie istituzioni sanitarie, di contrasto-repressione o giudiziarie. Di conseguenza può essere inferito un numero decisamente maggiore in riferimento a tutte le situazioni nelle quali vigono la vergogna e l’omertà che impediscono alle istituzioni di rilevare la condizione di sofferenza e agire in maniera adeguata.
Obiettivi del progetto
Durerà 18 mesi e mira a contrastare e prevenire il fenomeno della violenza in famiglia, attraverso l’attivazione di percorsi di cambiamento rivolti a uomini autori di violenza domestica. Attraverso l’azione “appartamento sgancio” si vuole sperimentare la possibilità di un intervento maggiormente incisivo in situazioni di alto rischio.
di Redazione AltovicentinOnline