I giudici della prima sezione della Corte d’Appello di Milano hanno assolto i tre manager di Google, condannati in primo grado a sei mesi con pena sospesa, per violazione della privacy. Al centro del processo la pubblicazione nel 2006 di un video nel quale veniva filmato un ragazzo disabile mentre veniva vessato da alcuni compagni di scuola. Assoluzione “perchè il fatto non sussiste” è il verdetto.I giudici hanno confermato la sentenza per un quarto imputato (l’assoluzione che era già arrivata in primo grado, ndr), che rispondeva solo di diffamazione (caduta anche l’accusa di diffamazione per gli altri tre manager).

 

‘Storica’ la sentenza di primo grado emessa nel febbraio 2010: si trattava del primo processo a livello internazionale per pubblicazione di contenuti sul web che vedeva tra gli imputati dei responsabili di un provider internet. Le motivazioni saranno pubblicate tra sessanta giorni.

“Assoluta soddisfazione, ma nessuna sorpresa: onestamente la condanna si basava sul nulla” ha detto Giulia Bongiorno, una dei legali del processo Google. La sentenza è “una giusta conseguenza. I controlli ci sono, ma non competono a Google” conclude l’avvocato.

 “Siamo molto felici che la decisione di primo grado non sia stata confermata e che la Corte d’Appello abbia riconosciuto l’innocenza dei nostri colleghi – ha detto Giorgia Abeltino, policy manager di Google in Italia -. Anche in questo frangente, il nostro pensiero va al ragazzo e alla sua famiglia, che in questi anni hanno dovuto sopportare momenti difficili”. (adnkronos)

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