Un sito web con un elenco di nomi e una galleria fotografica in continuo aggiornamento “per ricordare chi ha dato la propria vita affinché si potesse costruire un mondo migliore”. È un vero e proprio ‘monumento digitale‘ quello realizzato dalla Fondazione Memoriale Caduti per la Pace per rendere un tributo alle vittime italiane, militari e civili, donne e uomini, che hanno perso la vita nelle operazioni internazionali, in occasione dei vent’anni della strage di Nassiriya.
Visitabile all’indirizzo www.memorialidipace.it, l’opera digitale di ricordo e omaggio ispirata dal generale Alberto Ricuciello e realizzata da artisti, storici, giornalisti e informatici, è stata presentata stamattina con un evento dedicato, intitolato proprio ‘Memoriali di pace’, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università Roma Tre, in via Ostiense.
Il progetto ‘Memoriali di Pace‘ mostrerà quindi il nuovo monumento digitale ai caduti, con interviste inedite agli ufficiali delle Forze Armate e ai parenti delle vittime grazie alle testimonianze del generale di divisione Francesco Olla, del tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare, del vicedirettore di Repubblica, Gianluca Di Feo e del funzionario internazionale Andrea Angeli. In questo modo studenti, comunità e opinione pubblica potranno riscoprire la storia del Checkpoint Pasta, dell’attacco a Nassiriya e di altri episodi cruciali per l’Italia e il mondo intero, raccontati direttamente dai loro protagonisti.
“Non so quanto possa essere di consolazione, ma ho la certezza che il loro sacrificio abbia piantato radici profonde nei valori di pace, della sicurezza e del rispetto della persona umana di cui noi oggi siamo e saremo sempre portatori”, le parole di Cavo Dragone. “Le nostre missioni di pace e di stabilizzazione all’estero continuano, posso dire con orgoglio che il mondo intero apprezza la nostra capacità di porci come disinteressati a interessi strategici ed economici ma interessati esclusivamente alla convivenza civile. Nei miei due anni come capo di Stato Maggiore- ha aggiunto- ho toccato con mano come a livello internazionale siamo stimati come stakeholder della pace”.
Quella di Nassiriya, ha detto Amato, “è una lezione che deve essere ricordata. Io credo che gli italiani siano brava gente, ma anche la brava gente deve distinguere il bene dal male e combattere il male dove esso è. Ricordare investe i nostri valori di fondo e da qui arriva l’idea dei monumenti ai caduti, e questa è una delle applicazioni migliori delle nuove tecnologie perché diventa uno strumento di diffusione della memoria“. In questo modo, ha sottolineato, “realizziamo due obiettivi: alimentare la consapevolezza dei valori e non lascia sole le famiglie nel loro ricordo ma anzi lo fa condividere”.
Questo monumento, ha concluso Berta Crainz Ficuciello, “conserverà il ricordo dei nostri cari, e il ricordo è la forza che ci tiene saldi e solidali. Il nostro dolore perenne si addolcisce se il ricordo diventa patrimonio collettivo”.