Dimenticatevi del capolavoro di Vittorio De Sica e pensate semmai a Diabolik e alla sua notevole bravura e professionalità: da circa due anni un’ondata di furti sta investendo le aziende e i negozi di bici di alta gamma nel nord Italia, tra Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Furti ‘professionali’ da centinaia di migliaia di euro, che coinvolgono le eccellenze della meccanica italiana e non si limitano alle bici complete ma in alcuni casi alla sola componentistica o ai telai in carbonio appena usciti dalla verniciatura. Un fenomeno crescente, che ha spinto in almeno un caso, come succede a Modena, produttori e negozianti a formare una sorta di ‘associazione informale’ per tentare di limitare i danni, con scambio di informazioni e pressioni sulle istituzioni locali perché agiscano.