Dieci azioni “concrete” per affrontare la peggiore crisi idrica degli ultimi decenni. Dalla pulizia degli invasi agli investimenti sulla rete idrica, dagli incentivi per i soggetti che rendono più efficiente l’utilizzo dell’acqua alla chiusura dei pozzi abusivi: sono le propone del Pd Veneto che ha avviato la campagna ‘Veneto a Secco – il Pd Veneto per una nuova strategia idrica regionale’. “Siamo mossi dalla crescente preoccupazione che in mancanza di contromisure, la situazione comprometterà nel medio periodo anche la ricarica delle falde”, dice il segretario regionale Andrea Martella. “Chiediamo un maggiore impegno nella lotta ai cambiamenti climatici di cui la crisi idrica è un effetto. Nonostante tragedie come quella della Marmolada la scorsa estate, troppo spesso, ancora oggi, c’è una sottovalutazione della portata e dell’impatto che i cambiamenti climatici avranno sulla nostra società e più in generale sulla terra”.
L’emergenza siccità ha colpito nell’ultimo anno e mezzo tutta l’Italia. Gli effetti, anche in Veneto, “sono senza precedenti e comprendono il calo delle precipitazioni, l’aumento delle temperature, la diminuzione drastica dei livelli delle acque superficiali, la risalita del cuneo salino”, elenca il Pd che ha istituito un gruppo di lavoro coordinato dal responsabile sostenibilità della segreteria regionale, Alessio Albertini a cui partecipano il responsabile del forum ambiente e infrastrutture Matteo Favero e i consiglieri Andrea Zanoni e Jonatan Montanariello. Il gruppo ha elaborato un’indagine sulla crisi idrica che include il quadro della situazione con i dati più aggiornati, le iniziative politiche prese a livello nazionale e regionale, le criticità espresse da esperti e dai settori più coinvolti, in particolare del comparto agroalimentare e le proposte di azioni da adottare.
“Su questo tema faremo una campagna in tutto il Veneto con iniziative pubbliche e in luoghi simbolo”, spiega la vice segretaria regionale Monica Lotto. “Incontreremo, cittadini, istituzioni e associazioni di categoria per raccogliere dati, suggerimenti e per stimolare la diffusione di una cultura dell’uso responsabile dell’acqua”. Il tema della siccità “va affrontato con equilibrio e tenendo conto che ha molteplici implicazioni. Vi sono alcune urgenze, in primis la necessità di trattenere maggiormente l’acqua piovana. Maggiore efficienza promozione di campagne per l’uso consapevole della risorsa idrica, incentivi agli investimenti e al riuso delll’acqua, in ambito industriale agricolo e domestico. Decisiva sarà poi la capacità di coordinamento tra tutti i soggetti utilizzatori, sotto l’egida delle autorità di controllo pubblico. Su tutti questi aspetti la Regione e il Governo devono mostrare maggiore concretezza”, afferma Alessio Albertini.
Davanti a fenomeni meteorologici “così estremi è necessario partire subito con un piano integrato di gestione della risorsa acqua e riunire in un osservatorio regionale permanente tutti gli enti che si occupano del consumo di acqua, dall’agricoltura e la pesca, all’idropotabile, all’idroelettrico, al fine di monitorare costantemente la situazione e agire con interventi puntuali”, evidenza infine Matteo Favero. Ed ecco le 10 idee del Pd Veneto anti-siccità: accelerare le procedure per la pulizia degli invasi; attuare con rapidità il piano di microinvasi già esistente; promuovere azioni diffuse e capillari di sensibilizzazione di privati, aziende, enti all’utilizzo consapevole e attento della risorsa idrica; realizzare un piano integrato regionale di gestione delle acque che coinvolga tutti i soggetti pubblici e privati migliorando così il governo del settore; adottare un efficace Bilancio Idrico, per verificare effettivi fabbisogni, accumuli ed utilizzi della risorsa idrica; promuovere ed incentivare investimenti sulla rete idrica, sulle aziende agricole e sulle attività industriali per il risparmio e il riutilizzo della risorsa idrica; prevedere forme di incentivo o defiscalizzazione in tema idrico, evitando forme di sostegno o di indennizzo scollegate dall’adozione di investimenti in efficientamento; rafforzare le attività di controllo e chiusura dei pozzi abusivi; istituzione di una cabina di regia regionale che eserciti funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica connessa alla drastica riduzione delle precipitazioni e integrata con la presenza delle Autorità di Bacino Distrettuale del Veneto; creazione delle Afi-Aree Forestali di Infiltrazione nelle zone di alta pianura utili a raccogliere e conservare l’acqua, restituendola successivamente in falda