Preoccupa e non poco l’andamento della pandemia nella nostra Regione che stando all’ultimo bollettino emanato registra ben 3.815 nuovi casi dopo i 3.300 segnati soltanto ieri su un totale di 20mila tamponi eseguiti: un’incidenza del 16.48% che certo non lascia indifferenti amministratori e sanitari.
25 i decessi attribuiti oggi al Covid-19 con le strutture ospedaliere che cominciano ad avvertire nuovamente la pressione di una situazione già vista solo pochi mesi fa ma non per questo meno allarmante.
Nel Vicentino nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 806 nuovi casi, con un totale ora di 13.108 contagi dall’inizio dell’emergenza. 1 decesso oggi dopo i 4 registrati il 6 novembre, con il totale delle vittime che sale così a 476. Gli attualmente positivi sono 9.017 mentre sale ancora il numero dei ricoveri: 220 in area non critica, stabili da ieri a quota 27 i degenti in terapia intensiva per la terza provincia veneta più “attenzionata” dopo Verona e Treviso.
Nel frattempo da fonti governative trapela la notizia che Ministero della Salute e ISS starebbero monitorando, assieme a Liguria, Campania, Umbria, Toscana e provincia Autonoma di Bolzano, proprio il Veneto che solo pochi giorni fa aveva tirato un sospiro di sollievo per essere stato identificato in zona gialla: un giallo che dati alla mano rischia di diventare arancione ben prima del 3 dicembre. Di fatto queste regioni erano state messe nella fascia a meno critica con un “asterisco” dovuto alla non completezza di dati che ne potessero indicare compiutamente il rischio.
Decisivi saranno quindi i bollettini dei prossimi giorni sulla scorta dei quali potrebbe arrivare un’ulteriore stretta con limitazioni per gli spostamenti fuori dal Comune di residenza che diverrebbero vietati anche durante il giorno – fatte salve le casistiche per dimostrate esigenze di lavoro, salute o stretta necessità.
Anche il governatore Luca Zaia, nella conferenza stampa di stamane, non usa giri di parole: “la situazione è nella mani dei cittadini che invito ancora una volta alla responsabilità e all’uso della mascherina. Dalla prossima settimana limiteremo le visite in ospedale solo a quelle più urgenti. Evitiamo di intasare i pronto soccorsi e cerchiamo di risolvere con una telefonata al medico di base, ove possibile”.
Con il Veneto arancione scatterebbe inoltre la chiusura delle attività di ristorazione ( fra cui bar, gelaterie, pasticcerie e appunto ristoranti) che a quel punto potrebbero solo offrire servizio d’asporto o consegna a domicilio sempre soltanto fino alle 22.
Sul fronte degli approvvigionamenti alimentari, nonostante i chiarimenti e le rassicurazioni a tutti i livelli, sono intanto in aumento significativo le presenze nei centri commerciali anche in vista della serrata festiva (da ultimo DPCM vengono comunque garantiti i servizi essenziali): in alcune strutture anche del Vicentino sono segnalate code, sebbene al momento i disagi risultino contenuti.
Marco Zorzi