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In vendita l’Hotel San Marco. Zanoni: ‘Per pagare Pedemontana, la Regione svende il nostro patrimonio’

Servizio n.1111843: 4 Settembre 2015 - Altopiano del Cansiglio - TAMBRE (Belluno) - L'ex Hotel San Marco - Una veduta dell'Hotel San Marco - - - fotofecaberlotto

“Alla fine, per pagare la Pedemontana, resteremo in mutande. Zaia sta svendendo il patrimonio immobiliare della Regione, un’operazione scellerata, giustificata dalla necessità di trovare risorse per finanziare i servizi. E l’Hotel San Marco è solo l’ultimo esempio”. Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, commenta duramente la decisione della Giunta di passare alla vendita tramite trattativa privata diretta per l’ex albergo di Tambre, nell’Altipiano del Cansiglio.

“Si tratterebbe – continua Zanoni – di ‘Una scelta obbligata’, secondo quanto riferito da Palazzo Balbi, dopo i tre bandi di gara andati deserti. E così il prezzo sarà abbassato ulteriormente: secondo la perizia di stima, il valore dell’immobile è di 815mila euro, ma con la vendita diretta c’è uno ‘sconto’ del 25%. Quindi si potrà comprare l’ex Hotel San Marco con al massimo 611mila euro, ma è probabile che si scenda ulteriormente poiché stiamo parlando di una trattativa al miglior prezzo di pronto realizzo. Da tempo, insieme ad associazioni e comitati ambientalisti, abbiamo segnalato i rischi di possibili speculazioni all’interno di un’area che andrebbe tutelata e valorizzata. Per questo chiedevamo che la struttura fosse data in concessione, anziché svenduta. Un’ipotesi che però non è mai stata presa in considerazione: l’unico obiettivo era liberarsi dell’immobile. E le rassicurazioni di Zaia, in quanto la delibera prevede che la struttura debba essere recuperata secondo canoni di ecocompatibilità e con l’obbligo da parte dell’acquirente di esercitare esclusivamente attività alberghiera, non ci lasciano comunque tranquilli”.

“Il caso dell’Hotel San Marco – conclude Zanoni – è esemplificativo della volontà della Giunta di valorizzare i beni ambientali e paesaggistici della Regione: mirano soltanto a fare cassa in tempi brevi, passando sopra ai reali bisogni dei cittadini che certo non chiedevano di regalare, o quasi, l’immobile. Oltre alle speculazioni, non bisogna poi sottovalutare l’effetto domino: con questa decisione viene infatti ‘rotta’ la secolare unitarietà demaniale del Cansiglio e in un futuro, neanche tanto remoto, potremmo assistere a ulteriori vendite di altre parti dell’area, visto che le richieste non mancano, arrivando così a una progressiva privatizzazione”.