Ormai sembra prendere le sembianze di un giallo la scomparsa del 42enne di Montecchio Maggiore, di cui non si sa niente da una settimana. L’uscita da casa, il ritrovamento dell’auto nel parcheggio Balasso nel comune di Valli, poi il vuoto. Sono passati tanti giorni e nonostante il Pasubio sia stato battuto minuziosamente, non affiora niente. Ormai da giorni, i soccorritori, quando scende il buio, dopo aver lavorato dall’alba, si chiedono se davvero stiano cercando  Daniele Mezzari nel posto giusto.

Novanta i soccorritori impegnati a setacciare il massiccio e tutte le aree circostanti, dove l’uomo potrebbe essere caduto.

Unità cinofile, sommozzatori, Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, non si sono risparmiati nel ‘passare sotto la lente’ ogni anfratto.

Ma dell’uomo non c’è traccia e Mezzari sembra essersi volatilizzato.

La sua auto al Rifugio Balasso aveva lasciato presagire ad una passeggiata in montagna, ma da quel punto è facile accedere a diversi percorsi per cui finora è stato impossibile circoscrivere la zona di ricerca ad un’area ridotta.

Questa mattina alle 8.30, dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso Alpino sono state distribuite le zone da perlustrare, 27 squadre si sono portate nei luoghi designati e hanno iniziato le verifiche in aree già battute nei giorni scorsi e in porzioni più distanti. L’elicottero dell’Air Service Center, convenzionato per la Protezione Civile con il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto, ha trasportato al Rifugio Papa alcuni soccorritori con gli sci d’alpinismo dirette a Passo Sette Croci, Roite, Rifugio Lancia, altri nella zona dei Denti, Incudine e Strada delle Creste e poi Passo degli Alberghetti e Val Sorapache. Verso Roite la visibilità è calata quasi a zero e i soccorritori sono rientrati. Alcune squadre sono state elitrasportate sul Carega, scese per Prà degli Angeli, sul Cornetto e in Val Camossara. Percorsi e sentieri dal Rifugio Fracaroli allo Scalorbi e attorno al Rifugio Campogrosso. Fatte a pettine le zone attorno al Rifugio Balasso e all’Ossario, fino alla strada statale e alle Cascate Brazzavalle. Salita anche la Strada delle Gallerie. L’elicottero ha sorvolato il Boale della Lorda, il Nido d’Aquila e il Corno del Pasubio. Il Soccorso Alpino trentino ha controllato il proprio versante, non potendo impegnare però l’elicottero per assenza di visibilità. Domattina riprenderà la ricerca e verranno completate, tra le altre, le zone oggi coperte dalle nubi. Erano presenti il Soccorso alpino di Schio, Padova, Verona, Arsiero, Recoaro – Valdagno e Soccorso alpino trentino e dell’Alto Adige, la VI Delegazione speleologica, il Sagf di Auronzo, Cortina e Passo Rolle con un’unità cinofila, la Protezione civile di Pasubio e Alto Vicentino con due unità cinofile, i Vigili del fuoco con i sommozzatori che hanno ispezionato degli specchi d’acqua nelle vicinanze di Malga Prà.

di Redazione Altovicentinonline

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