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Un euro in più sullo scontrino perchè chiede il Pos. La Finanza: “C’è chi usa i contanti per provocazione”

La storia dell’euro in più su cappuccino e cornetto per pagare con il Pos sta facendo il giro d’Italia con il bar di San Donà di Piave finito nel mirino dopo la segnalazione della cliente, che aveva chiesto di pagare la sua colazione con la carta elettronica. Quell’euro in più proprio non lo ha digerito ed ha chiamato i vigili. Ora vuole giustizia e l’esercente rischia una multa di oltre duemila euro.

Stamani, dato il clamore mediatico della vicenda, Il Gazzettino ha intervistato il comandante provinciale della guardia di finanzadi Venezia, il generale Giovanni Salerno, che parla di multe dato che “rifiutare un pagamento col pos  è vietato da più di un anno eppure, a quanto pare, c’è ancora chi prova a fare il furbo”. E ancora: “non capisco come possa succedere, soprattutto in un territorio a vocazione turistica come quello del Veneziano eppure è così, i verbali continuano a esserci. Può essere che qualcuno lo faccia anche per provocare, o per principio: ma è quasi assurdo fissare un sovrapprezzo nello scontrino. Assurdo perché non si può, e quindi chi decide di metterlo nero su bianco, in una ricevuta fiscale, come successo in un bar del Sandonatese pochi giorni fa, evidentemente lo fa o per ignoranza o per provocazione”.

Vuole pagare cappuccino e brioche col bancomat: 1 euro in più. Chiama i vigili