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Truffe al servizio sanitario, il Governatore del Veneto Zaia: ‘Sono indignato e disgustato’

Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, non ha mezzi termini nel commentare i risultati dell’ultimo rapporto della Guardia di Finanza sulle truffe al servizio sanitario nazionale, che solo nel 2013 avrebbero provocato un danno erariale di circa un miliardo di euro: “Provo indignazione e disgusto – dichiara Zaia -.

Si tratta di risorse che dei veri e propri malviventi sottraggono agli ospedali, agli ammalati, alle famiglie bisognose, alla ricerca. Una malversazione insopportabile contro la quale il Veneto cerca di difendersi in tutti i modi, alleandosi sia con le Fiamme Gialle, che da sempre combattono contro questi crimini, sia con la Corte dei Conti”.

Il dossier è stato pubblicato oggi dal Corriere della Sera, e disegna un quadro sconfortante del settore sanitario nel nostro paese: appalti truccati, finte emergenze, false esenzioni, irregolarità, frodi e raggiri di ogni genere. Solo nel 2013 sono stati 10.333 i controlli eseguiti dai finanziari (vale a dire oltre 28 al giorno) e 1.173 sono state le persone denunciate. Gli illeciti più frequenti riguardano la falsificazione delle cartelle cliniche (facendo passare gli interventi di chirurgia estetica come operazioni per gravi patologie), i finti ricoveri di pronto soccorso nelle strutture private, le eccessive prescrizioni di farmaci. Un esempio? A seconda della patologia, ogni intervento ha un corrispettivo di rimborso. Più l’intervento è per patologie gravi, più il rimborso è alto. Ebbene, sulle operazioni di chirurgia estetica sono state costruite le truffe più clamorose. Come se una paziente vuole rifarsi il seno e risulta invece che è finita sotto i ferri per un tumore alle mammelle. E così vale per le rinoplastiche, le liposuzioni, e via dicendo. Un altro esempio: da un’indagine effettuata due anni fa in Lombardia risultò che a Milano un cittadino su cinque non pagava il ticket pur non avendo diritto all’esonero. In molti avevano dato false dichiarazioni nell’autocertificazione, altri avevano potuto contare sulla complicità di medici senza scrupoli. E il servizio sanitario nazionale ci rimette fiumi di denaro. A livello nazionale, il trucchetto è diffusissimo. Su 9.936 controlli effettuati dai finanzieri, sono state trovate ben 7.972 posizioni per così dire anomale. Con un “buco” nel bilancio statale superiore al milione di euro. Solo nel 2013 sono stati 10.333 i controlli eseguiti dai finanziari (vale a dire oltre 28 al giorno) e 1.173 sono state le persone denunciate.

E il Veneto? “Nel 2012 – spiega il Governatore Zaia – abbiamo rinnovato il Protocollo d’Intesa con il Comando regionale Veneto della Guardia di Finanza che attiva una collaborazione in materia di controllo della spesa sanitaria. E da anni è in atto una convenzione anche con la Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti che consente a quest’ultima di avvalersi della struttura regionale per l’attività ispettiva, di vigilanza e di indagine in materia sanitaria e sociale. È un dovere di tutte le istituzioni – conclude il presidente della Regione del Veneto – denunciare i furbetti, i falsi poveri, quelli che lucrano su rendite di posizione e punire esemplarmente chi con i suoi imbrogli danneggia soprattutto le categorie più deboli che si vedono sottratte risorse spesso indispensabili, risorse pubbliche che dobbiamo salvaguardare, promuovendo e realizzando azioni efficaci sia sul piano preventivo che repressivo”.

di Redazione Thiene on line