Un nuovo centro destra con Carlo Calenda e Urbano Cairo potrebbe vedere Flavio Tosi risalire in sella alla politica ‘che conta’. Tosi potrebbe quindi riaffilare le armi e ritrovarsi a sfidare a tu per tu il suo ‘acerrimo nemico’ Matteo Salvini, colui che nel 2015 lo aveva defenestrato dalla Lega con un post e che da Lega Nord ha trasformato il Carroccio in un partito nazionale in cui il nemico non sono più i meridionali, ma i burocrati di Bruxelles.
Da tempo l’ex sindaco di Verona e leader di Liga Veneta e Lega sta riprendendo il discorso là dove lo aveva lasciato, in stand by per qualche anno.
Attivo da qualche mese sui social, è riapparso anche sui media e quasi a volersi togliere il sassolino dalla scarpa non passa giorno in cui non lanci una frecciata a Salvini.
Ma quello che interessa a Tosi, oltre a prendersi la rivincita con l’attuale leader della Lega, è costruire un centro destra che vada al di là degli slogan da bar, ma che dia risposte e, soprattutto, sia portato avanti da gente abituata ad amministrare.
“Salvini non ha mai amministrato nemmeno un comune – è la critica ricorrente che Tosi fa a Salvini – Non ha alcuna esperienza di governo. Inoltre intorno a sé vuole gente ubbidiente, delle capacità non gli importa”.
Critiche pesanti, che fanno apparire il capo della Lega come un bambino viziato, dedito più alla ribalta personale che alla costruzione di una squadra con la quale fare politica seriamente.
“L’autonomia è stata il grande bluff di Salvini –ha detto ripetutamente Tosi – non la voleva perché ostacolava la ricerca dei consensi al Sud”.
Oggi, con uno scenario politico rinnovato e soprattutto con il Pd che ha perso Carlo Calenda (uomo di Confindustria, ex ministro ed europarlamentare) e Matteo Renzi, uomini che di certo non si possono definire ‘di sinistra’ e con Salvini che sta diventando un personaggio da palcoscenico e non certo da ministero, la Lega sta lasciando spazio ad un centro destra politico.
“Bisogna costruire una forza alternativa di centrodestra – ha sottolineato Tosi – Io ci sono. Qualsiasi cosa nasca in quel campo, con Berlusconi come padre nobile, m’interessa. C’è Calenda, c’è l’editore Urbano Cairo”. E rivolto al senatore Mara Carfagna Tosi ha commentato: “Serve costruire una nuova proposta con una forte identità liberale, popolare, europeista e garantista”.
Le regionali del 2020 potrebbero essere il trampolino di lancio per una eventuale nuova squadra, con un Flavio Tosi che in Veneto (soprattutto tra Verona e Vicenza) ha sempre goduto di buona nomea. Rimane da vedere se i suoi amici di allora saranno disposti a rompere con Salvini per tornare alla sua corte o resteranno legati al Capitano. Ma solo per citare il nostro vicino Altovicentino, di uomini che dopo averlo acclamato e sostenuto ce ne sono a decine. Le foto alle cene thienesi con una lega tutta tosiana parlano chiaro. Qualcuno le conserva ancora per fare vedere cosa era un tempo il Carroccio e come è stato smontato pezzo per pezzo negli ultimi anni. Tosi, in parole povere, è stato subito rinnegato dai fan di Salvini, che sono saliti sul suo carro, lasciando vuoto quello di chi politicamente non era più in auge. Eppure c’è chi a Thiene e nell’Altovicentino ha avuto anche un gran bene da Tosi, (la provincia è piccola e la gente mormora), ma si sa cosa tira di più e anche il solo valore dell’amicizia è pronto ad essere calpestato da quello che può dare la politica.
Anna Bianchini