A Thiene si torna a parlare del problema dei parcheggi e questa volta la polemica non risparmia nemmeno Ascom.
Dopo la decisione dell’amministrazione comunale di regolamentare a pagamento tutti i parcheggi del centro cittadino togliendo anche i 20 minuti di sosta gratuita, l’Associazione Commercianti ha protestato cercando di trovare un compromesso con la decisione del Comune, ma secondo molti commercianti non ha fatto abbastanza.
In molti sono scesi in campo e in centro storico è stata indetta una raccolta firme per spingere il Sindaco Giovanni Battista Casarotto e i suoi assessori a tornare sui loro passi.
“Abbiamo raccolto oltre cento firme ufficiali – ha spiegato Renato Corà, storico commerciante del centro che si è fatto portavoce della protesta – e molte altre ne raccoglieremo, anche tra i dipendenti. E’ inconcepibile che chi lavora per Comune e Ulss non paghi il parcheggio mentre tutti gli altri lavoratori siano costretti a farlo. Il dissenso per la decisione di mettere le soste a pagamento è enorme e Ascom non ha svolto il suo compito di sindacato”.
Secondo Corà l’Associazione Commercianti del Mandamento di Thiene non ha tirato fuori le unghie in questa occasione né in un altro importante passaggio che sta toccando da vicino il commercio cittadino.
“Il Carrefour si sta ampliando con ben 23mila metri quadri di superficie – ha spiegato Corà – e Ascom non ha fatto nemmeno una riunione informativa per dimostrando solidarietà a chi ha attività più piccole e subirà suo malgrado la concorrenza della grande distribuzione che, oltre al sud di Thiene, si sta sviluppando anche a Zugliano e in zona Conca. Tra l’altro – ha detto – con i 23mila metri di sviluppo del centro commerciale, il Comune incamera un milione di euro (630mila di oneri di urbanizzazione secondaria e 430mila di costi di costruzione) e nonostante questo, per recuperare soldi, l’amministrazione ritiene opportuno mettere a pagamento tutti parcheggi del centro togliendo i 20 minuti gratuiti”.
Corà ha voluto puntare il faro sull’importanza dei negozi del centro storico anche dal punto di vista sociale, sia per sorvegliare sulla sicurezza scongiurando il degrado, sia come punto di riferimento per gli anziani che non possono spostarsi con l’auto. Ruolo, quest’ultimo, che la Giunta aveva riconosciuto al supermercato A&O del centro che, dopo aver minacciato di chiudere, ha ottenuto una serie di parcheggi gratuiti in pieno centro storico.
Ma Corà, oltre allo sbaglio dell’amministrazione e all’immobilità di Ascom, ha poi evidenziato un problema di gestione del commercio che parte dalla Regione e dal mondo politico in generale. “Spetta alla politica mantenere l’equilibrio tra grande distribuzione e commercio al dettaglio – ha spiegato – La grande distribuzione, oltre a pagare (spesso) le tasse all’estro, registra conti in perdita per essere agevolata. Un piccolo negozio non può farlo perché sottoposto agli studi di settore. La Regione stessa ha attuato una politica scellerata privilegiando la grande distribuzione, perché ha usato il terreno come un bancomat. Così sono stati sviliti i centri storici – ha continuato – i negozi tipici sono spariti o arrancano tra mille difficoltà. Si vuole puntare sul turismo e non si considera che i turisti non vanno nelle città per la grande distribuzione ma per i negozi che trattano prodotti scelti e propongono quelle specificità che l’Expo stesso esalta”.
Con la raccolta firme Corà e molti commercianti vogliono andare fino in fondo.
“Il parcheggio è fondamentale per il mondo del commercio – ha sottolineato – e ci sono molti modi per fare rotazione dei posti auto, regolamentazione e per delineare zone specifiche per chi lavora e chi no”. E con la voglia di non dover più subire le decisioni senza poter intervenire con la collaborazione, Corà ha evidenziato: “Useremo i social network per gridare quanto siamo disgustati da queste decisioni e lo faremo proprio in periodo elettorale. Chiederemo alla Regione perché non ha fatto nulla per salvaguardare l’equilibrio del commercio. E per quanto riguarda Ascom, che non ha fatto attività sindacale – ha continuato – forse è giunto il momento di rivedere i suoi vertici, quei presidenti e figure istituzionali che siedono da decenni sulla stessa poltrona e magari non sono titolari di un negozio che insegna loro come fare i commercianti. Ascom deve sottoporsi a una rivoluzione culturale. I tempi sono cambiati e le necessità di oggi sono diverse da quelle di anni o decenni fa. Con la nostra presa di posizione e la nostra intenzione ad andare fino in fondo – ha concluso – non vogliamo fare polemica sterile, perché non servirebbe, vogliamo che il problema venga risolto, vogliamo una soluzione veloce ed efficace”.
Anna Bianchini