“L’incremento dei casi di Tbc e la diffusione di questa malattia gravissima tra immigrati ed extracomunitari richiede una energica e tempestiva risposta da parte delle autorità sanitarie. Sono sicuro che la sanità vicentina metterà in campo ogni forma di profilassi utile a contrastare efficacemente il fenomeno”.
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, commenta così le notizie diffuse dalla stampa vicentina sull’ondata di casi che si sta registrando in area berica.
“Preoccupano le notizie e non mi riferisco al passare dai 16 casi registrati nel 2015 ai 40 individuati quest’anno dato che non va sottovalutato ma nemmeno enfatizzato. Ben più grave è sapere che un immigrato colpito da questa malattia si è dato alla fuga – ha detto Ciambetti – diventando un potenziale veicolo infettivo. Non nascondo che l’isolamento degli spazi in cui è vissuto a Sandrigo e lo screening di coloro con cui l’ammalato è entrato in contatto siano misure sicuramente drastiche ma utili anche per tranquillizzare la popolazione. Non dimentichiamo che lo scenario vicentino si innesta nell’esplosione del caso Tbc nel bresciano che ha sollevato non poche polemiche sulle fonti e i possibili focolai dell’infezione. Da noi la stragrande maggioranza dei casi si registra tra extracomunitari molti dei quali clandestini che non capiscono la pericolosità della loro situazione. Una cosa vorrei sottolineare: non si tratta di creare allarmi inutili, perché la sanità veneta è in grado di fronteggiare lo scenario. Certo è che si stanno profilando le peggiori previsioni: per anni, e proprio partendo da Sandrigo, avevamo denunciato la pericolosità del sistema dell’accoglienza indiscriminata e senza controlli, ma in passato, purtroppo, sulla tutela dell’interesse pubblico hanno prevalso altre logiche che ora iniziamo a scontare. Con il clandestino ammalato di Tbc fuggito a Sandrigo – conclude Ciambetti – abbiamo una ulteriore riprova di quanto abbiamo detto da anni: la cittadinanza è chiamata a pagare i costi non solo economici ma anche sociali e sanitari di politiche scellerate in cui c’è chi ha fatto i soldi a palate”
a cura dell’Ufficio Stampa della Regione Veneto