I controlli delle fiamme gialle non risparmiano l’Alto Vicentino. Tutto parte da una richiesta fatta dal Codacons, volta a fare chiarezza sui rapporti tra camici e bianchi e case farmaceutiche. Al vaglio i soldi percepiti dai medici da aziende farmaceutiche.
Uno secondo step dopo la lista, resa pubblica, dei medici che tra il 2015 ed il 2017 hanno ricevuto finanziamenti dall’industria del farmaco.
“Chiederemo alle Fiamme Gialle di verificare se i soldi percepiti dai medici del Veneto per convegni o altre attività legate all’industria del farmaco siano stati regolarmente denunciati ai fini fiscali – spiega il Codacons – Alle Asl invece chiediamo di controllare la lista dei farmaci prescritti dai singoli medici inseriti nell’elenco, allo scopo di accertare se vi siano eventuali squilibri nelle prescrizioni in favore dei prodotti commercializzati dalle aziende finanziatrici”.
“Rispediamo al mittente l’accusa dei medici di voler avviare una caccia alle streghe, perché il nostro scopo è solo quello di garantire piena trasparenza ai cittadini – prosegue il Codacons – Farebbero bene i camici bianchi e gli Ordini e le federazioni che li rappresentano ad appoggiare la nostra iniziativa, senza chiudersi in una difesa corporativa della categoria che di certo non avvantaggia gli utenti del servizio sanitario. Chi infatti si occupa della salute dei cittadini e della loro vita deve essere assolutamente lontano da qualsiasi possibilità di influenza commerciale e non deve subire alcuna influenza sul fronte delle prescrizioni, considerato che i farmaci hanno anche effetti collaterali. I medici che lavorano in strutture pubbliche, poi, sono a tutti gli effetti pubblici ufficiali che devono per legge astenersi dal ricevere qualsiasi tipo di sostegno economico o finanziamento da soggetti sui quali poi adottano decisioni che possono avere rilievo economico”.
di Redazione AltovicentinOnline