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Sì al tavolo sulla castrazione chimica e alle detenute-madri: primo ok al Ddl Sicurezza

Dalle new entry del reato di aggressione a personale sanitario e quello di rivolta in carcere, all’avvio di una commissione sulla castrazione volontaria: il disegno di legge sulla sicurezza voluto dal governo Meloni – che ha avuto oggi il via libera dalla Camera in prima lettura – introduce nuove fattispecie di reato e aggravanti. Con 162 sì e 91 no, e gli applausi finali dai banchi della maggioranza, ha superato il primo step il Ddl ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario’. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato per la seconda lettura. Il testo porta le firme dei ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Carlo Nordio e della Difesa Guido Crosetto.

PROTESTE, CANNABIS, DETENUTE MADRI: I NUOVI REATI

Tra le misure più contestate del Ddl, la stretta contro le occupazioni abusive di case, il carcere per le detenute madri e il divieto di vendita per la cannabis light. Nuovi reati e pene più pesanti per chi protesta bloccando strade o treni o impedisce la realizzazione di opere o infrastrutture strategiche. Anche la resistenza passiva dei detenuti sarà punita. Bodycam per i poliziotti in servizio. Tolleranza zero per chi delinque in stazioni ferroviarie e nelle metropolitane. Arriva il reato di lesioni personali a medici e sanitari.
Ecco in sintesi le misure principali.