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Sgarbi: “Berlusconi al Colle è impresa disperata, lui è triste ma deve cercare un altro nome”

Gian Mattia D'Alberto / lapresse 13-07-2015 Milano cronaca EXPO 2015 - Silvio Berlusconi visita la mostra 'Tesori d'Italia' nella foto: Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi, Giuseppe Sala Gian Mattia D'Alberto / lapresse 13-07-2015 Milan EXPO 2015 - Silvio Berlusconi visits the exhibition 'Tesori d'Italia' In the photo: Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi, Giuseppe Sala

“Se oggi ho ripreso a fare le telefonate per Berlusconi? No, lui è rimasto a Milano, credo che questa pausa dipenda dal fatto che starà pensando se c’è una via di uscita onorevole“. Lo ha dichiarato a Radio 1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, il deputato del Gruppo Misto, Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, che negli ultimi giorni si era segnalato per la sua ‘operazione Scoiattolo‘ con diverse telefonate ai parlamentari per racimolare i voti necessari a Berlusconi per diventare il prossimo presidente della Repubblica, ammette la fase di stallo. “Con la campagna del ‘Fatto’ e di altri e la sua incapacità di prendere voti avversi salvo alcuni, secondo me l’impresa è disperata. Al momento l’operazione Scoiattolo si è fermata anche se lui potrebbe tornare a Roma domani”.

Sgarbi ha spiegato di aver sentito Berlusconi “ieri sera, era abbastanza triste. Se fossi in lui già oggi cercherei un altro nome, se ha capacità di autotutela già da domani deve cercare un altro nome”. Il deputato del Misto ha anche detto di essere riuscito a parlare con il parlamentare Lello Ciampolillo, il ‘primo obiettivo’ dell’operazione Scoiattolo: “Mi ha richiamato oggi, ma lui dice una cosa e poi ne fa un’altra. Ha detto che è molto interessato a Berlusconi al Colle, quindi io mi sono preoccupato”.

 

L’OPZIONE MATTARELLA BIS

“Berlusconi preferisce Draghi o Mattarella? Preferisce Mattarella, questo lo so. Draghi proprio non lo preferisce. Draghi è una mia strategia, è una strategia che unisce me e Gianni Letta”, risponde Sgarbi. Quindi Berlusconi domani potrebbe rinunciare e fare il nome di Mattarella? “Sì, ma dovrebbe trovare d’accordo gli altri della coalizione”.

 

Il critico d’arte ha anche spiegato perché, secondo lui, il bis del presidente della Repubblica uscente non troverebbe il favore di Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Non ho parlato con Salvini. Ma credo che se 450 votassero Mattarella, diventa una massa inquietante. Se tu dai un nome, trascini gli altri. Questo è vincere le elezioni, dare il nome per primo. Alla prima votazione, votare Mattarella“, ha concluso Sgarbi.

 

TAJANI: “SGARBI NON PARLA A NOME DI BERLUSCONI”

Sgarbi non è il portavoce di Silvio Berlusconi“, in altre parole “Sgarbi risponde a se stesso, sicuramente non parla a nome” del Cavaliere. A puntualizzarlo a Sky Tg24 è il coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del Partito popolare europeo Antonio Tajani. Per il numero due degli azzurri, il centrodestra è ancora compatto, “non c’è un’opzione alternativa” alla candidatura di Berlusconi per il Colle. “Non esistono altri piani per il centrodestra finché Berlusconi non scioglie la riserva, lo hanno ribadito tutti. Fin quando Berlusconi non dirà cosa intende fare, il centrodestra si muoverà di conseguenza. Se ha un piano in mente lo comunicherà al vertice del centrodestra per confrontarsi e vedere il da farsi. Il tempo sembra poco per l’elezione del Capo dello Stato ma in realtà è molto. E da giornalista ricordo che fino all’ultimo non si scioglie nessuna riserva. Non c’è quindi nessun cambiamento rispetto all’elezione degli altri presidenti della Repubblica”, assicura Tajani.

Quindi il coordinatore nazionale precisa che nessun dirigente di Forza Italia “ha mai detto che il partito uscirebbe dal Governo se Draghi dovesse salire al Quirinale: noi diciamo una cosa diversa, c’è ancora bisogno di un governo di unità nazionale per combattere e sconfiggere la pandemia e senza Draghi sarebbe difficile andare avanti “con questo impegno perché “non c’è una personalità come lui. Sia sul fronte sanitario che economico andiamo verso la vittoria però serve ancora un esecutivo di unità nazionale e riteniamo che Draghi sia l’unico in grado di gestire un Governo con forze eterogenee che si sono messe insieme con spirito di unità nazionale, ma non è una maggioranza politica. Solo una personalità di altissimo livello e al di sopra delle parti, come è stato sempre Draghi, può farlo”, conclude Tajani.