Nessuna patologia pregressa, giovane, eppure da ben due mesi una donna di 38 anni è intubata in terapia intensiva covid all’ospedale di Verona.

Una delle poche pazienti rimaste in rianimazione degli ospedali della città veneta, come riportato da L’Arena.

“La donna ha sviluppato una forma molto grave di covid-19 e solo il fatto che non avesse patologie e fosse una sportiva che ha sempre condotto una vita sana le consente di rimanere in vita, altrimenti non ce l’avrebbe sicuramente fatta”. Lo ha spiegato al quotidiano Enrico Polati, direttore del dipartimento di Emergenza e Terapie intensive dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata

Il professore ha spiegato che da luglio a oggi 36 pazienti covid sono entrati in rianimazione e nessuno di loro era vaccinato. Ora sono tre quelli ricoverati in terapia intensiva, tra i quali la 38enne.

Il primario, descrivendo il vaccino come unica soluzione per prevenire situazioni difficili, ha spiegato che “in Italia c’è un’alta percentuale di vaccinati. Siamo il Paese con il dato più alto e questo si ripercuote sui malati che arrivano in ospedale, l’appello che mi sento di fare è che le persone che non l’hanno ancora fatto si vaccinino anzitutto per proteggere loro stessi e la loro salute. Il vaccino ha dato una grossissima mano, noi l’anno scorso in questo periodo stavamo per essere travolti dalla seconda ondata, quest’anno abbiamo dei numeri assolutamente accettabili, anche se dire che sono accettabili tre morti che avrebbero potuto essere evitati non è bello, ma numeri che il sistema sanitario in questo momento è in grado di reggere senza problemi, consentendoci così di fare una vita pressoché normale all’infuori dell’ospedale tra cene, incontri, cinema e tutto il resto. Quindi vacciniamoci, punto e basta”.

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