Flavio Tosi sembra l’emblema del vecchio e sempre valido detto “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta: vedrai passare il cadavere del tuo nemico”.
Un lungo periodo di silenzio, per poi esplodere come un vulcano che non riesce a contenere lapilli contro colui che di punto in bianco lo cacciò dalla Lega Nord nel marzo del 2015. Ora per Flavio Tosi si spiana un eventuale ritorno nella scena e soprattutto nell’Alto Vicentino, dove era di casa, apprezzato e portato in palmo di mano dai ‘big’ locali, che se lo contendevano a suon di cene e rappresentanze istituzionali, potrebbero esserci dei colpi di scena. Erano sotto gli occhi di tutti le sue assidue presenze in un territorio, che lo amava indubbiamente e vedeva in lui un punto di riferimento.
I suoi sostenitori venivano definiti ‘tosiani’.
Da settimane, poco prima e dopo la caduta del governo provocata da Matteo Salvini, non passa giorno in cui l’ex leader di Liga Veneta e Lega Nord e sindaco di Verona esprima pensieri sul suo rivale politico e, ironia della sorte, lo fa utilizzando lo stesso stile che utilizzò Salvini per comunicargli la defenestrazione dal partito: con un post.
Dopo aver definito Salvini “trottola impazzita” e “nanetto politico”, ora è Tosi quello con il coltello dalla parte del manico, in piena posizione per potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa.
L’ultimo messaggio, accompagnato dal ricorrente hashtag ‘Siamo seri’ è “Ha ancora credibilità Matteo Salvini?”
La risposta, che per l’ex sindaco di Verona è chiaramente un ‘no’, è spiegata in un lungo post, che non risparmia al leader della Lega apostrofi e appellativi ironici: “Salvini dice che questo Governo che sta nascendo è “contro il popolo” e che è frutto di “un disegno dell’Europa”. Ora, caro Matteo, stella mia, la crisi l’hai scatenata tu e solo tu, di quale disegno parli? Se non avessi fatto lo splendido al Papeete ci saresti ancora tu Ministro, altroché disegno! Poi se il Governo giallorosso (che non condivido, come ho già avuto modo di dire) è “contro il popolo”, come dici tu, lo era allo stesso modo il tuo gialloverde. Anzi il tuo lo era ancora di più, dato che nel 2018 alle elezioni politiche (che sono quelle che contano) hai preso meno voti del PD ma avevi qualche seggio in più grazie all’uninominale e al patto con Berlusconi e la Meloni che il giorno dopo hai tradito. Della serie: hai preso i seggi con e grazie al centrodestra unito ma poi hai messo a disposizione quegli stessi seggi per fare il Governo con i 5 Stelle. Quella non era una scelta contro il popolo? Poi con quale credibilità ora puoi parlare di “governo delle poltrone” tu che fino all’ultimo, pur di rientrare in gioco, hai fatto di tutto e di più, arrivando persino a offrire a Di Maio la premiership? Con quale credibilità ora puoi fare opposizione? Il governo giallorosso lo hai creato tu scatenando la crisi, con Di Maio ci hai governato tu e per te “Luigi ha lavorato bene”. Come puoi ora opporti? Racconti, caro Matteo Savini, che siccome alle Europee hai preso il 34% adesso bisogna tornare al voto, tuttavia ti ricordo che la Costituzione sancisce che si vota ogni 5 anni e che i Governi (sia quelli che ci piacciono sia quelli che non ci piacciono) si formano in Parlamento. Altrimenti che succede se tra qualche mese, come pare dai sondaggi che ti stanno punendo, alle Regionali prenderai meno voti rispetto alle ultime Europee? Se seguissimo la tua logica chiederemmo di rifare le elezioni Europee. Tra l’altro, caro Matteo Salvini, ti rammento che sei tu che hai votato ‘No’ al referendum sulla riforma Renzi-Berlusconi che, se fosse passata, non avrebbe creato questo casino che ora lamenti. Quella riforma, unita a una legge elettorale a doppio turno, avrebbe creato un sistema di governabilità. Questo casino invece è figlio anche della tua scelta di due anni fa di votare l’attuale legge elettorale, che è uno sgorbio giuridico e fattuale. Quindi, caro Matteo Salvini, invece di urlare al complotto e cazzate varie, cerca di meditare sui tuoi errori esiziali. Il primo, un anno e mezzo fa, di allearti coi 5 Stelle, oggi di aver dato l’assist a porta vuota per la formazione del Governo spostato più a sinistra (non a caso Calenda se ne va dal PD) delle storia repubblicana. Un Governo che non mi piace ideologicamente e che, assieme ad altri liberali, riformisti e popolari, cercherò di combattere politicamente costruendo un’alternativa. Tuttavia un Governo legittimo, a cui tu sei l’ultimo che si può opporre”.
L’incognita che aleggia nell’Alto Vicentino in questi giorni è: chissà che cosa ne pensano i ‘tosiani’ di allora e, soprattutto: da che parte stanno ora?
Anna Bianchini