La ratio del disegno legge è ben chiara: scegliere i dirigenti della Sanità in modo indipendente dal Presidente di Regione. Cambiare la procedura di nomina dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale per renderlo più snello, efficiente e trasparente: è questo il disegno legge presentato dai senatori Pd Andrea Crisanti e Nicola Irto. L’obiettivo è restituire la gestione del Sistema sanitario nazionale ai cittadini, separandolo dalla politica. In altre parole: fuori la politica dalle nomine della sanità per un cambio di gestione radicale, ridistribuzione delle risorse tra pubblico e privato e prevenire infiltrazioni mafiose.
Secondo Crisanti ed Irto, i problemi della sanità pubblica odierna derivano dal controllo della politica sul sistema sanitario. Il Ssn, infatti, fa riferimento ad una legge (4 agosto 2016) che attribuisce ai Presidenti delle Regioni il potere di nominare direttori generali, sanitari e amministrativi delle Unità sanitarie locali. Tale catena di comando, evidenziano il promotore del disegno Andrea Crisanti e il cofirmatario Nicola Irto, si basa unicamente sul decisore politico, escludendo le reali esigenze di medici, operatori sanitari e dei pazienti stessi. Un conflitto d’interessi che cozza con un buon sistema sanitario. Oggi, spiegano i senatori dem, gli effetti di questa governance basata sul potere decisionale politico sono ben chiari. Il sistema sanitario è allo stremo: tra liste d’attesa infinite, Pronto soccorso affollati e carenza di medici, le conseguenze di una sanità manchevole sono sotto gli occhi di tutti i cittadini che la sperimentano quotidianamente. I problemi, spiega Crisanti, sono ben evidenti sotto gli occhi di tutti. Tra le principali conseguenze di un Ssn che non funziona c’è l’acuirsi del divario tra ricchi e poveri, dove chi ha un reddito basso vive in media 5 anni in meno rispetto ad un benestante. Si tratta di una diseguaglianza sociale inaccettabile per una sanità pubblica, che merita e necessita di essere tolta dalla politica e restituirla ai cittadini: la gestione della sanità deve andare nelle mani di dirigenti scelti da rappresentanti di medici, del personale sanitario, delle associazioni di malati e dei consumatori, che sia competente e indipendente. Per far si che la sanità pubblica non diventi al 100% privata e che vengano garantiti i diritti assistenziali ai cittadini,“occorre iniziare dai dirigenti. Da qui, la proposta che interviene sulla legge 2016 – spiega Crisanti – Un disegno di legge che separi nettamente i compiti della politica, ossia indirizzo e controllo, e quelli della sanità, ovvero la gestione