Pronti, via: la 500 gialla della Confraternita del Bacalà alla Vicentina inizierà domenica (29 luglio) il trasferimento da Sandrigo (VI) a Røst, in Novergia. Sarà questo, infatti, il punto di partenza della “Via Querinissima”, un viaggio attraverso 11 Paesi europei con il quale il sodalizio intende promuovere il piatto principe della tradizione gastronomica locale in occasione del 25° della propria fondazione.
L’equipaggio, seguito da 3 camper di supporto, affronterà ben 3.700 chilometri. Tanta è infatti la strada da percorrere per portarsi nell’isola norvegese, che è un po’ il “giacimento” dello stoccafisso che giunge a Vicenza per la preparazione del piatto.
Fausto Fabbris, vicepresidente della Confraternita e presidente della Pro Sandrigo; Carlo Pepe, tesoriere della Confraternita del Bacalà; Antonio Chemello, coordinatore del “Gruppo Ristoratori del Bacalà alla Vicentina”; Ennio Dall’Amico, rappresentante dei Bacalà Club, affrontano questa “maratona” che è però solo, come si diceva, l’anteprima del viaggio vero e proprio.
La “Via Querinissima” (dalla congiunzione dei nomi Querini e Serenissima), partirà infatti ufficialmente il 6 agosto da Røst, con i protagonisti che seguiranno il più fedelmente possibile l’itinerario del viaggio che il nobile Pietro Querini fece nel 1432, per rientrare nella sua patria, la Serenissima Repubblica di Venezia. Un viaggio a cui tradizionalmente si attribuisce l’introduzione in terra veneta del Bacalà.
Prima del via ufficiale, però, a Røst sono previsti grandi celebrazioni. La cittadina norvegese, infatti, ha organizzato una vera e propria festa del Bacalà alla Vicentina che si terrà sabato 4 agosto e che avrà il suo momento clou nella cerimonia con cui la piazza principale della città sarà intitolata a Pietro Querini. Per l’occasione lo chef Antonio Chemello si è coordinato con un pool di cuochi locali, per preparare almeno un migliaio di porzioni del piatto vicentino da offrire alla cittadinanza.
Il lunedì successivo, quindi, ecco la partenza, che sarà spettacolare. Sì perché i componenti della spedizione emuleranno le gesta del Querini, salpando in barca da Røst, come fece il navigatore, per arrivare alla città di Trondheim, da dove il Querini continuò il viaggio usando i mezzi dell’epoca, mentre i “nostri” lo faranno a bordo della Fiat 500 color giallo Confraternita.
“L’obiettivo di questo viaggio – spiega Luciano Righi, presidente della Confraternita del Bacalà alla Vicentina – è quello di creare, nelle sue varie tappe, una rete di relazioni con rappresentanti delle istituzioni locali, ma anche con chi si occupa di cultura gastronomica e chi lavora nel campo del turismo e della ristorazione, per promuovere il nostro piatto e il nostro territorio”.
“Abbiamo già in calendario un fitto programma di incontri – afferma il vicepresidente Fausto Fabbris – e contiamo di tornare da questa “spedizione” con una vera e proprio agenda di massima che ci permetterà di organizzare, a Vicenza, nella primavera del 2013, il Forum Europeo del Baccalà, che avrà lo scopo di approfondire tutti gli aspetti relativi a questo prodotto: da quelli storico-scientifici a quelli commerciali-turistici, da quelli istituzionali a quelli enogastronomici”. Un progetto, questo, nato da un’idea della Confraternita e condiviso dalla Presidenza del CEUCO (Comitato Europeo delle Confraternite Enogastronomiche), e possibile anche grazie al sostegno della Regione Veneto, della Confcommercio Vicenza, del Consorzio Vicenzaè, di aziende e di privati, estimatori del piatto.
Ma il viaggio avrà anche un’altra importante finalità: quella di promuovere la ristorazione vicentina, che ha contribuito in modo fondamentale a preservare l’originalità di questo piatto. Non a caso portabandiera del Bacalà sarà proprio Antonio Chemello, presidente dei ristoratori della Confraternita e consigliere dell’Associazione provinciale ristoratori Confcommercio, insignito recentemente del premio internazionale Aurum per il proprio impegno nella promozione del piatto berico. “Durante il viaggio ci saranno svariate occasioni per far assaggiare il Bacalà alla Vicentina – afferma -, ma cercheremo anche di individuare un ristretto numero di ristoranti a cui insegnare come proporre alla clientela il nostro piatto tradizionale. Il sogno? Vedere in bella mostra la targa della Confraternita, garanzia del rispetto della ricetta tradizionale, anche a migliaia di chilometri da Vicenza”.