Dopo 16 giorni di chiusura delle scuole per le vacanze natalizie domani i circa 7 milioni di studenti di ogni ordine e grado rientrano sui banchi.

A preoccupare sono le influenze stagionali e i vari virus respiratori che stanno circolando nella popolazione e che rischiano di avere un boom con la riapertura degli istituti.

Per gli esperti il picco non è lontano.

Lo stress dei compiti accumulati

Non assegnate compiti per le vacanze.  Lo suggerisce anche l’Ocse secondo le cui ricerche questo tipo di impegni per gli alunni vanno bene per chi ha in famiglia una condizione di privilegio e può essere seguito dai genitori. Per i figli insomma di chi ha strumenti a casa perché per gli altri è un peso e può perfino identificarsi con una discriminazione per il semplice motivo che continua a creare svantaggio e dunque differenza.

 

I compiti a casa aumentano le disparità

Infatti, per gli osservatori, rispetto a uno studente con genitori istruiti fino alla licenza media, un figlio di diplomati ha una probabilità del 15% più alta di dichiarare un maggior tempo speso a fare i compiti a casa, mentre per un figlio di laureati la probabilità si incrementa del 23%

Fra l’altro, viene anche precisato, che non sempre le ore trascorse a casa per fare i compiti danno i risultati sperati, considerato che i nostri alunni non primeggiano nei risultati scolastici rapportati alla media europea.

Dunque, non ha sbagliato la preside che ha invitato i professori della sua scuola a non assegnare compiti a casa durante le vacanze, nella considerazione che il tempo libero appartiene anche agli scolari, come a tutti i lavoratori che al ritorno a casa devono riposarsi.

Tuttavia sembra che i docenti, in maggioranza, siano favorevoli ai compiti per le vacanze, tutte le vacanze, e a maggior ragione ai compiti giornalieri. Sostengono infatti che senza una buona dose di esercizi, gli studenti rientrando a scuola, dopo così lungo tempo, hanno dimenticato tutto ciò che si è fatto in classe.

Di contro gli sfavorevoli sono convinti che se basta qualche giorno di vacanza per cancellare tutto, allora la scuola ha fallito la sua missione.

I pedagogisti contrari

Al di sopra stanno i pedagogisti che non smettono mai di raccomandare di lasciare liberi gli studenti, come lo sono i lavoratori durante le ferie, consentendo loro di godere del tempo libero. D’altra parte i bravi prof sanno pure che il tutto lavoro si deve svolgere in classe e lasciare i compiti per casa sembra  un modo per sgravarsi e alleggerirsi di qualche peso, anche in funzione del programma che si intende realizzare.

Diligenti vs neghittosi

 

 

In ogni caso, e questo ormai appare pacifico, coi compiti per casa si lascia pure un assillo durante la pausa festiva, che concorre a rendere più odiosa la scuola, considerato pure che una buona dose di studenti, al rientro in classe dalle vacanze, non fa altro che chiedere al solito compagno diligente, e non secchione, di lasciargli copiare i fatidici esercizi assegnati.

 

 

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