Apertura ai civici per le regionali. Lo aveva annunciato il capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio regionale veneto Jacopo Berti e lo ha ufficializzato il leader pentastellato Luigi Di Maio, che non impone nessun accordo con il Pd ma spalanca la braccia a chiunque condivida le idee di base e propone sostegno in caso di corsa senza ‘bandiere politiche’.
Il ‘Patto civico per l’Umbria’ è la prima fase, ma l’anno prossimo anche il Veneto andrà alle regionali e la mossa di Di Maio potrebbe avere dei risvolti inaspettati, con candidati scontenti dei partiti tradizionali che potrebbero decidere di mettersi in gioco con i loro ideali.
E’ quanto già succede in Alto Vicentino, dove i partiti hanno dimostrato alle scorse elezioni comunali di non contare niente e di essere costretti, per non scomparire, a fare alleanze con i civici.
Su 31 comuni infatti, con 64 candidati, solamente 5 potenziali sindaci hanno corso con il nome del partito e nessuno di loro ha vinto.
E proprio per questo risultato, in molti tra i cittadini si sono chiesti chi ci fosse in regione a rappresentarli. Con il panorama ‘Sanità’ e l’evidente supremazia bassanese, è stato subito evidente che l’Alto Vicentino non ha rappresentanza in Regione, dove ad elezioni, finora, si sono potuti votare solo i ‘big’.
“L’Umbria può essere la culla di un nuovo modo di innovare la politica a partire dal locale, di un nuovo modo di fare imprenditoria coinvolgendo i giovani e il territorio – ha spiegato Di Maio – Ognuno correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune, ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale. Le forze politiche saranno solo in consiglio regionale con i propri gruppi. Un appello chiaro a tutte le forze politiche che hanno a cuore il bene comune: facciamo tutti un passo indietro”.
Anna Bianchini