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Quando si vogliono uccidere le notizie…aumentano le influenze politiche sui media e le minacce ai giornalisti

Querele, esposti all’ordine dei giornalisti e a volte semplici telefonate con certi toni da parte di amministratori che non gradiscono articoli  sulla loro persona, sul loro operato e vorrebbero essere esonerati dalle critiche in virtù di chissà cosa. Amministratori di varie sfere sociali che non si rendono conto che quando decidi di rappresentare la cosa pubblica, (nessuno ti mette una rivoltella alla testa per farlo), sei nel mirino di chi se non passa al setaccio il tuo lavoro non può chiamarsi giornalista. Eppure oggi i veri giornalisti (poi ci sono i passa comunicati stampa e quelli che si definiscono tali senza avere un minimo di autorevolezza) sono bersaglio di continue intimidazioni e i dati di Ossigeno sono eclatanti. Secondo Ossigeno, che fornisce anche assistenza legale ai cronisti intimiditi perchè non svolgano il loro ruolo di “portatori di verità”, i numeri sono allarmanti. E c’è molto sommerso secondo le ultime notizie pubblicate dall’osservatorio sulle intimidazioni e le minacce ai giornalisti e le notizie oscurate in Italia. Occorre denunciare chi tenta di distorcere la verità e questo spesso accade anche nei nostri comuni, dove a scopo politico, perfino una rapina avvenuta sotto gli occhi di decine di persone viene negata spudoratamente. Si punta spesso sull’ignoranza di chi non ha mai maneggiato un libro di procedura penale e dietro quel “non c’è denuncia” il cittadino medio non sa che ci dovrebbe essere un’indagine d’ufficio se ci sono certi reati di mezzo. Ed ecco che si distorcono i fatti in maniera spregiudicata a costo di sacrificare una verità alla quale hanno assistito decine di persone che per paura non parlano. Per fortuna esistono realtà come Ossigeno che hanno fatto giustizia su molti casi denunciati da cronisti che devono subire angherie e ritorsioni solo per aver osato riportare un fatto di cronaca avvenuto nel loro paese. E non stiamo parlando di Corleone, dove oggi, grazie ad un percorso culturale, si denuncia di più e c’è più libertà di stampa.

In Italia la pressione intimidatoria sui giornalisti rimane forte. Dal 2006 a giugno 2024 sono stati minacciati 7242 giornalisti, almeno 203, più di uno al giorno, nei primi sei mesi di quest’anno. Le rilevazioni di questo semestre dicono che le minacce provenienti da amministratori pubblici sono aumentate, che la Liguria è la regione con la pressione intimidatoria più alta, seguita in classifica da Umbria e Sicilia. Le regioni con il più alto numero di giornalisti minacciati sono Lombardia, Lazio, Sicilia. Ossigeno ha intravisto molte più intimidazioni di quelle conteggiate, ha calcolato soltanto i casi che ha potuto documentare direttamente con la sua metodologia che prevede verifiche rigorose e acquisizione di documenti. Perciò sono rimaste fuori, fra le altre, decine di intimidazioni provenienti dall’ambiente politico, dalla maggioranza e dal governo e altre che hanno colpito noti giornalisti, i cui casi ampiamente trattati dai giornali. Si potrebbe fare di più per impedire le minacce, per aiutare chi ne è colpito. Ci sarebbe molto da fare. Ci sono molte inadempienze, come Ossigeno ha spiegato al convegno del 28 ottobre alla Casa del Jazz, come ricordano gli articoli pubblicati su www.ossigeno.info e fra essi quelli qui citati e quelli trattati dallo Sportello Legale di Ossigeno che offre assistenza gratuita.

N.B.