“I presidenti di Camera e Senato hanno annunciato in pompa magna di essersi tagliati lo stipendio del 30% come gesto simbolico nella tante volte annunciata battaglia contro gli sprechi alla politica. Il recente rinvio del decreto governativo sui debiti della pubblica amministrazione suggerisce che, per aumentare il livello di efficienza dei politici, forse occorrerebbe adottare mezzi più drastici: pagarli a risultato ottenuto, come avviene per gli imprenditori”. Ugo Cavallin, presidente di Ance Venezia, l’associazione provinciale dei costruttori edili, commenta così la situazione di stallo in cui versa la politica italiana.

 

“L’emblema di una politica che fa fatica a svolgere il proprio lavoro è forse il recente rinvio del Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto definire il testo del decreto per lo sblocco dei debiti della pubblica amministrazione”, spiega. “Per i nostri governanti – continua Cavallin – invece il tempo non esiste, probabilmente perché per loro il diritto al pagamento è scontato, indipendente dal tempo di compimento del lavoro che da loro ci si attende. E così i tempi si allungano e si rafforza la sensazione che vi siano due realtà diverse e non comunicanti: nell’una, lo Stato generoso non lesina ai partiti rimborsi elettorali miliardari; nell’altra, lo stesso Stato non ha nemmeno i soldi per onorare i propri impegni per i lavori che le imprese hanno regolarmente eseguito, con le proprie risorse, mesi o addirittura anni prima”.

 “L’economia è sempre più in affanno, le imprese chiudono, gli imprenditori sono alla disperazione. Alcuni, l’ennesimo caso ieri a Spinea, si tolgono la vita. Gli operai rimangono senza lavoro, le famiglie stentano ad arrivare a fine mese. Eppure il nostro mondo politico continua a muoversi come se questo scenario non esistesse. Sembra che, al di là delle parole, i nostri politici non percepiscano minimamente la gravità della situazione che li circonda, e il motivo è chiaro: una situazione dalla quale sono lontani anni luce”, conclude Cavallin.

(adnkronos)

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