Un’altra ondata di profughi è arrivata in Veneto, dopo lo sbarco e l’accoglienza a Lampedusa. Circa 50 quelli sistemati in provincia di Vicenza, altrettanti a Padova e a Belluno. Tutti a bordo di due aerei partiti da Catania e atterrati ieri sera all’aeroporto Catullo di Verona. I profughi
sono stati poi smistati nelle province di destinazione (l’operazione riguarda molte regioni del Nord), secondo quanto deciso dalle varie Prefetture su input del Ministero dell’Interno.
“Il mare sta consegnando alle coste italiane migliaia di migranti – aveva commentato ieri il ministro Alfano -. Noi siamo campioni del mondo di accoglienza, ma l’Europa deve capire che non possiamo accogliere tutti”.
Parole che hanno scatenato le critiche dell’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan: “Si è sparsa la voce nel mondo che in Italia non è solo facile entrare ma che si viene ben accolti. È profondamente sbagliato rilasciare dichiarazioni come quelle del Ministro Alfano perché lasciano intendere che l’indiscutibile civiltà del popolo italiano possa essere ben scambiata per debolezza e dabbenaggine”.
“Diciamo chiaramente invece che non siamo nelle condizioni di accogliere tutti i disperati del mondo – spiega ancora Donazzan – perché prima di tutto dobbiamo dare risposte ai disperati tra la nostra gente. Se c’è un posto di lavoro libero, questo deve andare a un italiano e prima ancora a un padre di famiglia italiano. Anche a fronte della riduzione della spesa pubblica dobbiamo preferire in ogni servizio i nostri italiani e le loro famiglie. Avere abrogato il reato di immigrazione clandestina che esiste in diversi e importanti Paesi europei ci renderà ancora più invisi al resto d’Europa che non a torto ci considera un ‘colabrodo’ sia per la difficile posizione e conformazione geografica, sia per i vuoti normativi e per una mal interpretata definizione di accoglienza”.
“La Merkel – conclude l’assessore regionale – ha giustamente detto che possono permanere in Germania solo gli stranieri con lavoro e che non farà entrare più nessuno. Noi invece rispondiamo con battute da melodramma e una lacrimale commozione. Voglio un governo che metta la sicurezza dei propri onesti cittadini al primo posto, che ripristini il reato di clandestinità, costruisca nuove carceri e dia messaggi chiari al resto del mondo: non venite qui perché non c’è posto”.
di Redazione Thiene on line